Rassegna storica del Risorgimento

1836-1840 ; TOSCANA ; CENSURA ; GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO
anno <1935>   pagina <136>
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136 Resoconto del XXII Congresso
vissuta e superata, la concreta e decisa volontà di risolverli; d'altro lato svelando agli Italiani nel disordine universale di spiriti e di tendenze del dopo guerra mondiale e neUa universale anarchia economica e civile la irremediabile crisi del parlamentarismo democratico e liberale, ovunque avviantesi al declino, fornì ad essi e alla loro volontà unitaria di superarla e tramandarla nella rivoluzione onde è sorto lo Stato fascista, il motivo e Vimpulso a quella iniziativa europea, che già avevano ad essi invano additato all'alba del loro risorgere, i due profeti del Risorgimento, Mazzini e Gioberti, vale a dire riaccese e ridesto in essi quella coscienza di una missione da assolvere a beneficio della Civiltà umana, che sola può dare alVindipendenza e Civiltà nazionale contenuto e sostanza di valore spirituale.
Sicché sólo oggi, e da quando il Fascismo è entrato in Roma, può dirsi che mercè l'irrompente originalità della Rivoluzione sgorgata dalla Guerra e dalla Vittoria e l'im­mediato tradursi e risolversi del misterioso contatto tra la fede di Mussolini ed il Popolo italiano e la fede del Popolo italiano in Mussolini in un'unica formidabile volontà col­lettiva di disciplinata concordia di pensiero e di opere e di lungimirante potenza, ci è dato finalmente di assistere al realizzarsi della vera terza Italia, dell'Italia moderna continuatrice ed erede dell'Italia romana e dell'Italia cattolica, quale, all'alba del Risor­gimento, la sognarono, avviantesi a farsi una terza volta Maestra di civiltà al Mondo, i primi profeti della sua Indipendenza e della sua Unità.
Riaffiorano dunque nel Fascismo gli originari motivi ideali del Risorgimento, Ricer­care, riportare alla luce, illustrare nel loro senso profondo questi motivi e cogliere in atto l'influenza ispiratrice e l'azione diretta sugli uomini che durante il Risorgimento ope­rarono, lottarono, soffrirono per tradurli nella realtà e nelle alterne vicende attraverso cui l'Unità fu raggiunta e consolidata sino al prorompere e imporsi della Rivoluzione fascista, è oggi il compito fondamentale ed essenziale della Storia del Risorgimento quali Voi storici fascisti di questo, la concepite: chiarire, cioè, alla coscienza degli Italiani viventi nell'Italia di oggi quale sia il rapporto che stringe la rivoluzione, onde l'Italia di oggi è sorta, alla vita e al moto di spiriti e di volontà da cui ebbe inizio or è circa un secolo la ricomparsa del Popolo Italiano tra i Popoli protagonisti della Storia e della Civiltà umana.
U Congresso che qui, o Altezza Reale, nel nome Augusto di S. M. il Re, Vi degnate inaugurare, è insieme testimonianza e garanzia che il compito sarà oggi e domani piena­mente e luminosamente assolto.
Una prolungata ovazione ha salutato al termine del suo dire il rappresentante del Governo.
Terminato il discorso il Ministro Ercole, S. E. de Vecchi e l'aw. Endrich conse­gnano al Principe Umberto le pubblicazioni edite a cura della Società ed il distin­tivo d'oro del XXII Congresso.
Alla seduta inaugurale è seguito nelle stesse sale del Civico Palazzo un vermouth d'onore, offerto dal Comune.
Nel frattempo la folla che era andata sempre più infittendosi nella sottostante via Roma e nel largo Carlo Felice non si è stancata, durante tutto il tempo in cui si è svolta la seduta, di inneggiare all'Ospite Augusto con continue e fervide
acclamazioni.
Anche dal balcone del Palazzo Comunale, il Principe Umberto ha perciò dovuto affacciarsi più volte ed anche qui ha avuto una nuova palese testimonianza della indefettibile devozione del popolo sardo.
U Congresso ha ripreso i suoi lavori nel pomeriggio alle ore 15 nell'Aula Magna della Regia Università sotto la Presidenza di S. E. il nostro Presidente. Al suo fianco era il Ministro dell' Educazione Nazionale S. E. Ercole, in rappresentanza