Rassegna storica del Risorgimento
1836-1840 ; TOSCANA ; CENSURA ; GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO
anno
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1935
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pagina
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148
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ltò .Resoconto del XXII Congresso
ammirarono il paesaggio e i caratteristici costumi del centro della Sardegna, sostarono a Macomer, ovunque fatti segno a fervide accoglienze, e giunsero alla sera in Sassari, fervida anch'essa di entusiasmo per il principe Umberto e prodiga in cordiale ospitalità.
QUARTA GIORNATA
Laboriosa fu anche l'ultima giornata dei lavori, tenutasi sotto la direzione di S. E. il presidente nell'auto magna della R. Università.
Importanti comunicazioni furono svolte nelle due sedute, che meritano di essere ricordate.
U prof. S ti cotti parlò su Un amico triestino di Garibaldi a Tunisi, Egli rese anzitutto doveroso omaggio alla memoria del garibaldino giuliano Domenico Lovisato, che amò la Sardegna, da lui sempre definita l'isola bella , come sua seconda patria, e le consacrò il suo cuore e il suo ingegno. Pochi mesi prima di morire, nel 1916* egli aveva destinato a Trieste, la città che egli ebbe a proclamare faro e presidio dell'italianità giuliana, un altorilievo augurale, scolpito nell'adamantina granulite della Maddalena, rappresentante Garibaldi che dal suo esilio di Caprera guida col cuore la nave liberatrice veleggiaste verso Trieste, la quale spezza le catene del servaggio.
Questo patriottico ricordo si conserva nel nostro Museo del Risorgimento, dal prof. Sticotti riordinato nella Casa del Combattente. Nella medesima sala del Museo è anche esposta una lettera autografa di Giuseppe Garibaldi, del seguente tenore: Caprera, 25 maggio 1878. Mio caro Ravasini, grazie per le gentili vostre e per il ritratto del mio fratello Frediani, che saluterete tanto insieme alle vostre famiglie. Invio la vostra lettera ed i cenni sulla Tunisia al Ministero, raccomandandoli siccome degni di considerazione, Sempre vostro Giuseppe Garibaldi.
Il triestino Guido Ravasini, si stabilì a Tunisi nel periodo che precedette l'occupazione francese e vi svolse la più meritoria, ardente, efficace opera di italianità, illustrata dal prof. Sticotti nella sua relazione. Il Ravasini lasciò Tunisi nel 1879 e fece sosta a Civitavecchia, dove fu ammesso nella modestissima camera da letto di Giuseppe Garibaldi, col quale era da tempo in assidua corrispondenza e che era legato da antica amicizia col suocero di lui, Gaetano Frediani. La visita si protrasse per tre quarti d'ora. Alla fine il Generale volle dargli una commendatizia per Cairoli: il Ravasini dovette porgli la penna tra le dita contorte e deformate dall'artrite, che tanto lo tormentava. -Garibaldi vergò di suo pugno questa lettera: Civitavecchia, 4 agosto 1879. Mio carissimo Benedetto. H mio amico sig. Ravasini, di cui Vi inviai le lettere da Tunisi ove si trova da molti anni è persona che merita tutta fiducia. Ve lo presento e potete consultarlo su quella importantissima Colonia italiana. Sempre vostro Garibaldi. Volle scrivere egli stesso l'indirizzo e, nel consegnargli la lettera gli disse: Direte a Cairoli in quale stato mi trovaste; perciò ditegli che se lui non viene a vedermi, temo che non ci vedremo mai piò .
Nel fatale anno 1880 mori a Tunisi Gaetano Frediani: i suoi funerali ebbero luogo proprio 1*11 di maggio, mentre i francesi entravano trionfanti a Tunisi. Allora Garibaldi scrisse da Caprera il 29 dello stesso mese: Mio caro Ravasini, la perdita del prezioso amico Frediani mi ha colpito dolorosamente, I procedimenti dei Francesi nella Tunisia avranno per risultato V inimicizia nostra .
li dott. Chersi tenne la sua relazione su L'irredentismo della Dante Alighieri negli atti ufficiali del Governo austriaco. I documenti della polizia segreta austriaca, conservati nell'Archivio di Stato di Trieste, prodotti dal dott. Chersi, provano come fin dall'anno della fondazione della Dante Alighieri l'Austria ne fece sorvegliare ogni movimento. A tutti i Congressi del sodalizio partecipava uno spione dell'Austria, il quale tutto ascoltava, tutto osservava, tutto riferiva, non solo i discorsi politici, ma -perfino le conversazioni confidenziali dei soci. E, naturalmente, la maggior attenzione