Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI
anno
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1935
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pagina
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156
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Francesco Salata
stile che deve informare la discussione e dar garanzia, dopo tanta attesa, di una risoluzione concreta del problema.
Non è insistere su di un nesso letterario tra Risorgimento ed Archivi il dire che V Italia' fascista deve anche qui compiere l'opera del Risorgimento. Può dirsi di più. L'Italia ricostituita in unità trascurò il monito che della importanza degli Archivi di Stato per la vita politica e amministrativa, oltre che per la cultura nazionale, le avean lasciato dai tempi gloriosi gli uomini maggiori primo il Conte di Cavour , e tra le opere dell'ordinamento del nuovo Stato omise di risolvere questa. Quello che s'è fatto, è ben poco più di un rabberciamento e adattamento della situazione ereditata dagli antichi Stati. Si tentò dapprima, ma poi si abbandonò ogni proposito di un ordinamento organico. Si amininistrò, alla meglio, quasi con carattere di provvisorietà, quell'asse ereditario, senza affrontare, o almeno senza risolvere, i problemi fondamentali che la nuova situazione imponeva.
Ricca del più grande patrimonio archivistico del mondo e già maestra al mondo nelle discipline archivistiche, l'Italia è ancora oggi senza una legge sugli archivi. Erede di un completo organismo d'archivi provinciali lasciatole dal Regno di Napoli, l'Italia non ha ancora una circoscrizione archivistica che copra con efficacia l'intero territorio dello Stato. Dopo aver conosciuto, nei maggiori degli antichi Stati e anche in taluno dei minori, delle vere e proprie Direzioni Generali degli Archivi, il nuovo Regno non ha avuto un'amministrazione centrale degli archivi che, con brevi sprazzi di maggior luce, andasse al di là del governo materiale del personale. Istituito quasi di nascosto, tra le pieghe di un modesto decreto, l'Archivio del Regno, 9
l) In verità, il R. decreto 27 maggio 1875 n. 2552 (serie 2ft) statuiva che a gli atti dei dicasteri centrali del Regno, che più non occorrono ai bisogni ordinari del servizio, sono raccolti in unico archivio, il quale ha titolo di Archivio del Regno (articolo 1), La disposizione è passata immotata nel Regolamento generale per gli Archivi di Stato del 1911 (art. 65), senza alcuna maggiore precisazione.