Rassegna storica del Risorgimento

1849 ; REPUBBLICA ROMANA (1849)
anno <1935>   pagina <164>
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Francesco Salata
solida all'intera riforma degli Archivi, rimovendo runica seria difficoltà che in passato vi si oppose.
Sarebbe imperdonabile creare una duplicazione di organi per funzioni identiche di conservazione, come sarebbe inespli­cabile che lo Stato non procedesse a questa riforma sol perchè l'unico mezzo di attuarla gli sarebbe contestato da viete gelosie entro allo stesso organismo statale. La collaborazione dei vari Ministeri interessati, sotto gli auspici e V impulso del Commissario straordinario per gli Archivi, avrà ragione d'ogni ostacolo e darà all'Italia nuova questa riforma sistematica:
Archivi Provinciali in tutto lo Stato, con la subordina­zione tecnica, se non anche amministrativa, agli Archivi di Stato maggiori, esistenti o da crearsi per circoscrizioni non minori di quella di una Corte d'Appello, o, in certe regioni, per più Corti d'Appello contigue; e di queste Soprintendenze regionali o pluriregionali resa effettiva, legalmente e finan­ziariamente, la funzione ispettiva sugli altri archivi pubblici e sui privati della giurisdizione, svincolando tale funzione dall'attuale dipendenza dalla legge 20 giugno 1909 sulle anti­chità ed opere d'arte, alla quale, in mancanza di legge propria per gli archivi, devono ricorrere gli organi dell' Interno.
Al centro sia che rimanga immutata la competenza del Ministero dell'Interno, sia che l'interesse cornane di tutti i Ministeri alla materia degli archivi, come ho avuto occasione di esporre in altra sede con grave scandalo di alcuni circoli, ne consigli, secondo esempi adottati per istituzioni analoghe (Istituto di Statistica, Consiglio di Stato, Corte de' Conti, ecc.), l'attribuzione alla competenza del Capo del Governo come tale nell'amminis trazione centrale degli Archivi deve realiz­zarsi finalmente e permanentemente un maggiore tecnicismo, secondo la nostra più antica tradizione, secondo lo spirito di chi dettò l'ordinamento provvisorio attuale, secondo gli insegna­menti di tutti gli Stati moderni. L'esperienza ha mostrato che il puro burocrata giurisperito, generico, incompetente,