Rassegna storica del Risorgimento

1849 ; REPUBBLICA ROMANA (1849)
anno <1935>   pagina <165>
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Per gli Archivi di Stato 165
non è in grado di dare agli Archivi di Stato quelle supe­riori direttive e inspirazioni che codesto servizio richiede, e di mantenere e rendere fruttuoso l'equilibrio tra i due carat­teri di esso: istituti di cultura da un lato, e organi, dall'altro, ausiliari ma in continuo contatto, deU'Ammimstrazione attiva di oggi e di domani. Sono convinto che il compito sarebbe assolto da un archivista di alta mente e di adeguata attitu­dine, con piena soddisfazione di entrambe le esigenze. Dopo l'insuccesse patente del primo sistema, perchè non speri­mentare il secondo?
Si eviterebbe insieme che, per le necessità di carriera dei funzionari giurisperiti del Ministero dell'Interno, l'incarico di reggere l'Ufficio degli Archivi (al quale l'epiteto recente­mente aggiuntovi di centrale non ha accresciuto ne pre­stigio né poteri) dia luogo a frequenti, continue variazioni di persone, che non rendono possibile una più profonda fami­gliarità dei singoli, per volonterosi che siano, considerata anche la loro provenienza e impreparazione originaria, con servizi tanto specializzati. Anche il Commissario straordinario deve avere già fatto qualche esperienza dei danni di questa insta­bilità e precarietà in un ufficio che richiederebbe invece con­tinuità e sempre maggiore specializzazione. Non insisto sui anodi di risolvere il quesito. L'istituzione dell'ufficio di Ispet­tore Centrale degli Archivi di Stato, che si è in pratica snatu­rato, per non dire del tutto inutilizzato, avrebbe dovuto dare a suo tempo qualche indicazione per il criterio, propu­gnato sempre anche da Pasquale Villari, di un ufficio autonomo affidato ad un alto funzionario di Stato che avesse un'autore­vole posizione anche scientifica. Di questa felice unione di scienza e pratica politicoamministrativa, nell'alta direzione dell'azienda statale degli Archivi si hanno negli Stati di Europa esempi vari e incoraggianti. Basti per conto nostro affermare oggi il principio, che neU'amministrazione centrale degli Archivi, dovunque e comunque ordinata, si assicuri