Rassegna storica del Risorgimento
REPUBBLICA ROMANA (1849) ; CHECCHETELLI GIUSEPPE
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1916
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200
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200 Ferdinando OerariU
e che mi lega alla sua memoria, e confessandolo, svelare quanto contro ogni fallace apparenza fosse buono ed affettuoso il suo cuore. Sono lieto, e vado anzi superbo di confessarlo, affinchè sia chiaro che se a lui mancò la gratitudine dei più, non gli mancò almeno e non gli manca la mia. Io so che molti taltri avrebbero potuto rendergli uguale testimonianza j ma i più ha già mietuti la morte ; altri sono lungi: altri... tacciono.
Del rimanente o Signori, io credo che àé} come ho fede, lo spirito sopravvive ed intende, quello di Giuseppe Ohecchetelii s7 innalza ora assai al di sopra delle nostre miserie, e le perdona. Egli amò tanto fortemente la Patria che tutto ad Essa sacrificò : e fu insperato premio vederla risorta, libera, trionfante, padrona delle proprie sorti.
A fronte di cotal premio, che cosa valevano per Lui le ingiurie dei nemici le calunnie dei settarii, F ingratitudine dei concittadini. Panni di vederlo coprir tuttociò col più sarcastico dei suoi sorrisi; forse se ancora un dolore lo punse, fu il terrore, il dubbio che l'opera tanto miracolosamente compita, venisse corrotta e guasta dai faccendieri, dagli intriganti, dagli utili tari i, dagli utopisti,
Ma giova sperare che ciò non avvenga. Il risorgimento d'una nazione, giaciuta per secoli nella, fossa, è fatto provvidenziale, determinato certamente da alte ragioni, sien pure recondite all' ifcr. dagine umana. Ad ogni modo oggi l'Italia è padrona, assolutamente padrona delle proprie sorti, ed ha in mano il proprio avvenire. Dallo stato più infelice, balzò si può dire sul trono: Iddio e gli uomini tutto fecero per ripristinar vela. "Unita oggi in una sola ed unica famiglia, potente di mezzi, governata da libere leggi; con un esercito modello d'ordine e di virtù, con una dinastia della quale ninna più gloriosa ed onesta, con un Be esempio di lealtà, di rettitudine, con una Beginà incarnazione della bontà e di ogni ornatezza, VItalia che cosa può sperare e desiderare di più? ogni grandezza intellettuale e polìtica le è dischiusa: e se Essa non sa, disciplinandosi, diventare la prima e più onorata fra le Kazionij se per pazze utopie, o scervellate teoriche di governo distrugge l'opera del sacrincìo e della virtù* e sciupa il proprio sorridente; avvenire, ad essa sola è imputabile M danno e Vinfamia; e tal sia di Lei! ninno compiangerà eertamente alla sue nuove sventrare, alla nuova sua schiavitù.