Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; ESERCITO
anno <1935>   pagina <187>
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Corpi fianchi del Quarantotto 187
il Po, affrontando marcie, sacrifici e pericoli del tutto superiori alle loro forze e alla loro compagine, finché ]poi, dopo un mese di avventuroso isolamento, non furono aggregati alle Divisioni pontificie del Durando e del Ferrari, con le quali, pur serbando una certa autonomia, parteciparono alle operazioni di guerra.
Né la loro vita cessò con le capitolazioni di Vicenza e di Treviso, che anzi ebbero parte notevole nelle vicende poli­tiche posteriori delle Legazioni, e riapparvero più tardi in altri campi di lotta, ovvero, disciolti, versarono ufficiali e soldati in altri corpi volontari, sì che non pochi dei loro com­ponenti figurarono tra i migliori e più fedeli campioni della indipendenza.
Ho limitato al minimo indispensabile e doveroso le anno­tazioni, ho incorporato i documenti nel testo, perchè nella loro genuina spontaneità dessero colorito al racconto e ripro­ducessero impressioni, vanti e giudizi del tutto estemporanei, ma sempre pieni di interesse di viva significazione.
I.
TI Battaglione dei Cacciatori dell9Alto Reno
I precedenti. Dei quattro corpi franchi predetti, che primi costituirono la difesa della linea del Po, mentre l'eser­cito piemontese avanzava in Lombardia, quello che portò il nome di Cacciatori delVAlto Reno è di gran lunga il più famoso, sia per le tendenze radicali e repubblicane dei suoi compo­nenti, sia per le gesta compiute, sia per la tempra caratteri­stica del suo creatore e comandante conte Livio Zambeccari, sia per avere avuto nelle sue file uomini come Felice Orsini, Angelo Masini, Rinaldo Andreini, figure di primo piano nella rivoluzione italiana.
Le origini del battaglione vanno cercate lontano, nel substrato profondo della vita politica bolognese e romagnola