Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; ESERCITO
anno
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1935
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pagina
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188
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188 Giovanni Natali
e precisamente nei moti di Savigno del '43 e nei fendenti romagnoli del '44 e '45, nei quali, nonostante la mancanza di coordinamento, di coerenza e di successo, si vennero delineando due correnti di opposizione al regime ecclesiastico, entrambe attive e risolute: quella dei moderati o riformisti, che dall' amnistia di Pio IX ebbe la sua consacrazione e fu assunta a opinione legittima, e quella degli esaltati, che, cresciuta nel solco dell'azione mazziniana, pur senza esplodere in aperta ribellione e operando nel vasto campo dell'attività politica iniziata nel nome prestigioso del grande Pontefice, nutriva speranza di rivolgimenti profondi e aveva di mira l'indipendenza e l'unità nazionale.
Il conte Livio Zambeccari, compromesso politico nel '43, fu poi considerato in Bologna nel periodo delle riforme di Pio IX come il capo morale del partito esaltato. Nei disordini accaduti nel settembre del '47,x) cagionati da screzi di taluni elementi avanzati verso i capi della Guardia Civica, dal desiderio di organizzare il popolo mediante l'istituzione di un Circolo e di dar vita in Bologna ad una attiva corrente repubblicana, il conte Zambeccari, che in quei giorni si trovava in Firenze, era designato dalla polizia come un capopopolo, una specie di Ciceruacchio del ceto nobile, il cui nome figurava accanto a quello di un tale Gardinetto contrabbandiere, ch'esser doveva il capo dell'infima plebe. Taluni sospetti e perseguitati dalla polizia nei disordini sopra accennati facevano corona intorno all'aw. Francesco Pigozzi e al marchese Lodovico Pietramellara, notoriamente emissari e sostenitori dello Zambeccari. Luogo di convegno e di cospirazione era il Caffè del Comunale, dove convenivano numerosi, come nel 1831, gli studenti dell'Università e della Accademia di Belle Arti, insieme con operai e popolani d'ogni specie. In realtà le
1) Vedi GIOVANNI NATALI, Cronache bolognesi del Quarantotto voi., I. Estratto dalla rivista Il Comune di Bologna , 1933-XI, pp. 17-30.