Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; ESERCITO
anno
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1935
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pagina
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189
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Corpi franchi del Quarantotto 189
aspirazioni di quel nucleo, non più di cento persone, erano per allora assai modeste: guadagnare qualche alto comando nella Civica, introdurvi quelli del basso ceto, acquistare aderenti, eccitare il governo a più ampie riforme, svolgere una propaganda sociale che fosse di base a un vero partito politico.
Lo Zambeccari a poco a poco prevalse in quell'ambiente e attirò a sé la classe degli studenti, che lo riguardavano con simpatia per la sua dimora americana, per il lungo esilio, per la sua cultura e un non so che di aitante e di spavaldo che era in lui, e che poteva esser preso come magnanimità e risolutezza. Egli cercò in ogni modo di acquistarsi popolarità: nel luglio del '47 fu festeggiato in Bologna con Giuseppe Galletti e Giuseppe Camillo Mattioli ed altri amnistiati, il 31 agosto fra nobili moderati entrò nella commissione per equipaggiare la Civica e raccogliere offerte, il 17 novembre, tornato a Bologna dopo breve dimora a Firenze, partecipò a un banchetto di studenti in onore di Terenzio Mamiani e brindò al grande esule, il 2 dicembre all'Albergo Europa presentò al settantenne maggiore Bartoli istruttore della Civica, una spada d'onore decretatagli dalla gioventù che si veniva addestrando alle armi, il giorno 6 stette a fianco del conte Carlo Pepoli reduce dall'esilio, additandolo alla pubblica ammirazione.2)
Ma tra i moderati il nome di lui sollevava diffidenze astiose e critiche sospettose; e molto bene Giuseppe Mazzini in una lettera a Filippo De Boni al principio del '48 definiva la posizione dello Zambeccari in Bologna, così esprimendosi:
Negli Stati Romani è più malcontento che non credete, ed uomini nostri, che vado collocando qua e là, come i pochi mezzi concedono, lo aiuteranno. Zambeccari ha una scusa all'apparente freddezza, ed è l'astio e lo scredito che egli trova dalle faccende del '43 in poi, negli uomini del nostro partito. Fra dieci Romagnoli, nove lo dichiarano inetto, cinque o sei
i) ali Povero , numeri del 20 novembre e dell'11 dicembre 1847.