Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; ESERCITO
anno <1935>   pagina <193>
immagine non disponibile

Corpi franchi del Quarantotto 193
Romagna il 27 e il 28, fu incerta se accedere o no all'invito di arruolatori veneti, e in Bologna lo stesso Legato Amat ignorava se quel corpo sarebbe rientrato per meglio organiz­zarsi o avrebbe passato il Po arruolandosi come corpo franco al servizio di qualche Governo Provvisorio.
In realtà, come la colonna Mattei fece ritorno in Bologna il 6 aprile, così per mancanza di mezzi, di armi e di risolutezza molti della colonna Zambeccari rientrarono e in massima parte gli studenti, dei quali tuttavia alcuni rimasero col capo, tra i quali Matteo Contoli di Castelbolognese, Didaco Facchini di Cento, Ferdinando Masetti e Giuseppe Leonesi di Bologna.
Nel convegno dei capi dei corpi franchi affluiti in Fer­rara, indetto il 31 marzo dal generale Durando, che ne dispose per una prima difesa del Po, la colonna Zambeccari, denomi­nata Battaglione dei Cacciatori dell'Alto Reno, fu assegnata di presidio a Francolino e raggiunse quel posto nel pomeriggio del 1 aprile,1) mentre il Battaglione del Basso Reno fu dislo­cato a Stellata, quello del Senio a Pontelagoscuro, quello dell'Idee a Zocca (sul Po ad oriente di Francolino) e tutti furon posti sotto gli ordini del colonnello Costante Ferrari comandante del Senio.
Non fu possibile trattenere questi corpi al di qua del Po, sia per l'impazienza dei militi, sia per le insistenti sollecita­zioni dei Comitati Provvisori di Governo sorti in quei giorni nelle città del Veneto, indotti a invocare aiuto dal timore di rappresaglie e soprusi da parte degli Austriaci concentrati nelle fortezze del quadrilatero.
Il generale Durando, scrivendo il 6 aprile al principe Aldobrandino Ministro delle Armi in Roma, così si esprimeva in proposito: I corpi di Zambeccari (Alto Reno) e di Diana (Basso Reno) colonnelli di volontari, hanno passato il Po,
ì) <( Gazzetta di Bologna , n. 48 del 3 aprile; Il Felsineo , n. SO del 2 aprile
1848,