Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; ESERCITO
anno
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1935
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pagina
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197
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Corpi franchi del Quarantotto 197
alla meglio veniva raccozzando i corpi franchi veneti, lo Zam> beccar! ebbe incarico di recarsi al castello di Bevilacqua, mentre egli si sarebbe recato a Padova per spingersi poi nell'Alto Veronese. 1J
H 7 partirono da Badia per Montagnana; appena passato l'Adige si fermarono a Masi, per udire parole di benedizione di quel parroco don Agostino Natali, indi furono accolti entusiasticamente a Montagnana, dove stettero in allarme, avendo avuto notizia della sortita di un centinaio di Croati dalla fortezza di Legnago per fare una scorreria su Badia o Castelbaldo, ma nulla accadde di sinistro, perchè tutto il popolo a suon di campane accorse e si pose in vedetta. H 9 giunsero a Bevilacqua, dove per undici giorni riuscirono a frenare le scorrerie del presidio austriaco di Legnago, intento ad approvvigionarsi a danno delle popolazioni circostanti.
Il giorno 13 Zambeccari fece vestire quattro dei suoi da carabinieri piemontesi e, montati a cavallo, li mandò come esploratori fin sotto la fortezza; Angelo Masini era tra essi ed esplose una pistola per provocare la fazione della polveriera; il 14 di nuovo quei quattro si portarono alla polveriera di Minerbe e fecero prigioniero un artigliere tedesco; Masini rubò due cavalli.2) Anche il 16 alcuni volontari con 200 di Montagnana si spinsero fino a Minerbe, e per queste loro mosse fecero liberare alcuni ostaggi di Mantova e impedirono le requisizioni e il taglio dei boschi nei pressi della fortezza.3)
Il 19 gli Austriaci fecero una scorreria da Legnago fino al primo posto avanzato della colonna Zambeccari al Ponte Pitocco, il che fu avviso di qualche imminente minaccia. Se ne trasse ammonimento per una rapida ritirata. In realtà il
1) Lo dichiara lo stesso Zambeccari in una sua domanda di medaglie commemorative. (REGIO ABCHTVIO DI STATO DI BOLOGNA), Protocollo Intendenza Generale, n. 12347 del 17 settembre 1860.
2) Dal citato Frammento di diario di DIDACO FACCHINI.
8) Gazzetta di Bologna , n. 62 del 19 aprile; Il Felsineo , n. 67 del 20 aprile 1848.