Rassegna storica del Risorgimento

ISTRUZIONE PUBBLICA ; LOMBARDO-VENETO
anno <1935>   pagina <215>
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Corpi franchi del Quarantotto 215
risposta a poche ore. Noi che abbiamo in cura l'onore delle armi italiane, e di questa Città eroica, che ha mostrato al nemico, come sa sprezzare e rompere l'orgoglio straniero, noi siamo pronti anche questa volta a rispondere colla mitraglia e col fucile alle sue pretese.
Volontari italiani e militi dell'armata pontificia, mettetevi una mano sul cuore, e se la vostra coscienza, il vostro amor patrio vi consigliano d'impugnare le armi, correte imperterriti e costanti sulle mura, che più volte avete onorato del vostro sangue e del vostro valore.
Cittadini di Treviso! la vostra virtù e la costanza nel sostenere nella vostra città il decoro della guerra del Veneto, vi infiammino anche questa volta di quella scintilla che fece di voi i più forti e benemeriti cittadini d'Italia.
Il nemico vi sfida. L'Italia vi chiede ancora uno sforzo.
Le vostre mura chiedono le vostre armi. Noi chiediamo la vostra assistenza,
Treviso, 12 giugno 1848.
Il Colonnello Comandante Zambeccari.
La mattina del 13 il nemico incominciò il bombardamento; l'artiglieria dei difensori tirava assai bene, tuttavia il capo del Comitato Olivi e il comandante Zambeccari non ritene­vano possibile né vantaggioso continuare la difesa, ma le truppe romane e i popolani impedirono che due parlamentari potessero andare al campo nemico. E per tutta la giornata si alternarono i propositi di resistenza e i tentativi di resa; la quale infine fu conclusa la sera. H bombardamento era durato quattordici ore, senza quasi fuoco di fucileria; gli assediati ebbero appena due morti e quattro feriti. La capito­lazione fu segnata il 14 fra il maggiore austriaco conte Cren-neville e il maggiore À. Gariboldi capo dei corpi facoltativi e civici; essa fu in alcuni punti migliore di quella prima pro­posta dal Welden, perchè, in omaggio alla tenacia della difesa furono concessi i patti medesimi già stabiliti pei difensori di
i) C. FABBXS, op. cit., Ili, pp. 160-162.