Rassegna storica del Risorgimento

ISTRUZIONE PUBBLICA ; LOMBARDO-VENETO
anno <1935>   pagina <216>
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216 Giovanni Natali
Vicenza : onori militari, armi e bagagli ed anche due cannoni per rispetto al valore mostrato dagli artiglieri.
La resistenza voluta dallo Zambeccari e la successiva capitolazione sollevarono infiniti commenti, anche malevoli e calunniosi, che ispirarono i comunicati del tenente Carlo Gavazzi ufficiale di corrispondenza, onde poi lo Zambeccari in Ferrara fece pubblicare in forma di manifesto dei Brevi cenni sulla capitolazione di Treviso (Tip. Taddei, Ferrara, 20 giugno 1848) seguiti da commenti e rettifiche dei bollet­tini ufficiali stimati reticenti ed avversi.
In realtà non si poteva negare allo Zambeccari il sangue freddo e una certa forza di iniziativa, ma ai più sembrava che gli facessero difetto le doti dello stratega e dell'uomo poli­tico. La sua resistenza in Treviso non pare che avesse una qual­che importanza militare, certo fu onorevole come testimonianza di affetto alla popolazione e come dimostrazione di attacca­mento alla causa italiana, ma avrebbe potuto dar luogo a un grave disastro.
Comunque, la guarnigione partì da Treviso il 14 accompa­gnata da un ufficiale tedesco e da un membro del Comitato di Treviso, per la via di Noale, evitando Padova a Pontela-goscuro. Per Dolo, Battaglia, Monselice, Rovigo, Polesella, Francolino, in due colonne, giunse il 21 in Ferrara. Dal batta­glione dell'Alto Reno si staccò allora la 4a compagnia dei Medi-cinesi, che in barcone per il Reno vecchio giunse al Traghetto e, per Molinella, ritornò a Medicina, accoltavi trionfalmente.
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A Bologna. Il ritorno dei corpi franchi e delle truppe capitolate a Vicenza e Treviso non era in Bologna considerato con piena tranquillità: vi erano delle prevenzioni, dei timori, delle ostilità non tutte giustificate. I moderati in genere consi­deravano il battaglione dell'ubo Reno come una accolta di