Rassegna storica del Risorgimento

ISTRUZIONE PUBBLICA ; LOMBARDO-VENETO
anno <1935>   pagina <218>
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Giovanni Natali
compenso del sangue versato e dei disagi, non si vede incon­trato che da pochi amici, perchè i veri liberali ne hanno pochi . E di rincalzo lo Scalfarotto, in una lettera di ringraziamento al giornale per tali elogi, rettifica alcune notizie e illustra quanto il battaglione aveva operato sul Piave e aggiunge che se il bat­taglione non ebbe liete accoglienze dalla Guardia Civica, che era di fazione, ebbe applausi dal popolo che lo accompagnò fino al quartiere di San Giacomo. .*!
Inoltre lo Scalfarotto con una stampa pubblicata in Bolo­gna il 30 giugno, intitolata Alcune parole storiche sui fatti di Durando nella Venezia, in risposta allo scritto Almeno due parole di verità del Civico dell'esercito di operazione G, S. , attaccava in pieno l'operato del Durando, dalla difesa del Piave in poi, nei riguardi del generale Ferrari e dello Zambec-cari, che egli rappresentava come colui che aveva salvato Vicenza il 20 maggio, e che se avesse ricevuto tempestivi rinforzi dal Durando, avrebbe potuto infliggere al nemico una memoranda sconfìtta.
Riuscirono questi scritti a dissipare in Bologna le preven­zioni e i sospetti contro lo Zambeccari? No certo; benché i giovani lo ammirassero e gli altri corpi franchi lo acclamas­sero, molto pesava su di lui la voce che, alla morte assai compianta del generale Guidotti non fosse stato estraneo il contegno tenuto con lui dallo Zambeccari e l'accusa da lui mossa di viltà, perchè il Guidotti, appena assunto il comando delle truppe sul Piave, aveva deliberato senz'altro di ritirarle in Treviso. Nel mese di luglio il battaglione del-VAlto Reno, come altri corpi franchi, subì una crisi ; tuttavia non si sciolse, rimasero quasi tutti gli ufficiali, furono inscritti numerosi militi, ahimè, non tutti degni e immuni da colpe. Fu questo il peso che gravò sul battaglione e che, nei movi­menti politici del luglio e dell'agosto gli alienò la stima e la fiducia dei migliori cittadini, e che esautorò lo stesso Zam­beccari e i suoi ufficiali, incapaci di mantenere la disciplina