Rassegna storica del Risorgimento
ISTRUZIONE PUBBLICA ; LOMBARDO-VENETO
anno
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1935
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pagina
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219
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Corpi fianchi del Quarantotto 219
in una compagine mal connessa di circa 600 uomini, tra cui si erano infiltrati perniciosi germi di dissoluzione e si nutrivano propositi di vendetta. Tanto che il Direttore di Polizia di Bologna, in un suo rapporto al Ministero, non esitava a chiedere l'allontanamento da Bologna del Battaglione Zambeccari o la sua completa rifusione, perchè si era formata la convinzione, suffragata da qualche atto di cruenta vendetta, che ladri e contrabbandieri, e perseguitati politici delle passate insurrezioni del 1843 e '45, spalleggiati da taluni facinorosi militi di quel battaglione, volessero prorompere in una strage degli agenti di polizia e dei loro antichi persecutori, e tale convinzione paralizzava l'azione preventiva ed esecutiva della giustizia, intimoriva la cittadinanza e costituiva un pernicioso esempio per gli altri corpi franchi, per loro natura indisciplinati od ostili al governo.
Dalla metà di luglio ai primi di settembre Bologna visse una fase intensa della sua vita politica, caratterizzata da tentativi di costituzione di un Governo Provvisorio per opera di elementi democratici e repubblicani e dalla minaccia di occupazione austriaca, culminata nel glorioso episodio dell'8 agosto. Il colonnello Zambeccari ebbe in quei giorni una parte prevalente, sia nel tentativo di staccar Bologna dal Governo Pontificio, sia nel Comitato di guerra, sia nello sforzo di collegare a Bologna gli altri Comitati romagnoli. Forse il Pro-Legato Bianchetti vedeva nello Zambeccari, influente sul popolo ed ostentatore della sua bravura militare, un capo prezioso per la città, qualora il governo di Roma avesse creduto di sciogliere le truppe capitolate dalPobbligo di non combattere per tre mesi e si fosse potuto difendere il confine dall'invasione austriaca.2*
i) REGIO ARCHÌVIO DI STATO DI BOLOGNA, Protocollo di Polizia, n. 113 Ria. del 20 luglio 1848. Rapporto al Miniatro di Polizia in Roma e carte annesse.
2) Vedi G. NATALI, Cronache bolognesi del Quarantotto, voi. 1, Bologna, Poligrafici, 1934-XII, pp. 107 e seguenti.