Rassegna storica del Risorgimento

ISTRUZIONE PUBBLICA ; LOMBARDO-VENETO
anno <1935>   pagina <225>
immagine non disponibile

Corpi franchi del Quarantotto 225
destrezza. Riportiamo integralmente il rapporto che, dopo la fazione del 27 ottobre il colonnello Zambeccari diresse al generale Pepe; tale rapporto fu, con la data del 4 novembre, pubblicato in foglio volante per le stampe del Tiocchi in Bolo­gna, con breve aggiunta firmata A. C.
RAPPORTO DEL COLONNELLO ZAMBECCARI DOPO LA VITTORIA DI MESTRE
A S, E. il sig. generale Guglielmo Pepe comandante in capo le truppe venete,
Marghera, li 28 ottobre 1848.
Facendo seguito al mio rapporto N. 335 mi reco a dovere di comu­nicare alla E. V. quei fatti che nella gloriosa giornata di ieri vennero sostenuti dal mio Battaglione e di accompagnarle la nota tanto degli Ufficiali e Soldati che si sono maggiormente distinti, come di quelli che rimasero feriti. L'intero Battaglione che dalle febbri endemiche era ridotto alla meschinissima forza di 200 uomini, con solo un terzo degli Ufficiali, formò la testa dell'ala destra affidata al mio comando, e dette un antiguardo di 60 uomini fra Zappatori e Militi della 4a Com­pagnia guidata dal Capitano Orsini. Il corpo della colonna si compo­neva del rimanente del mio Battaglione, e di circa 400 uomini del Reggimento Italia Libera.
Sortiti dalla lunetta N. 13 all'un'ora dopo mezzanotte il mio Aiu­tante Maggiore Giuseppe Fontana, cui aveva affidato il buon esito delle operazioni, si pose all'antiguardo e si spinse protetto dalla nebbia sotto al nemico alla distanza di cinquanta passi. Restammo indi in posizione sino alle 6 del mattino, attendendo ansiosamente il segnale d'attacco nel fuoco del centro sulla strada ferrata. Appena ciò fu inteso l'antiguardo si gettò sul nemico, si distese sulla dritta, e tanto si avanzò che i colpi diretti dalla lunetta N. 13 sul nemico caddero a quindici passi avanti i nostri. Le difficoltà erano superiori all'aspettativa per la mancanza dell'artiglieria da campagna, per la quasi impraticabile natura del terreno vallivo, e più perchè l'artiglieria nemica che si sup­poneva posta in batteria sulla nostra sinistra, al di là del canale, venne trovata di fronte sulla strada, fortemente sostenuta da una lunga bar­ricata murata, difesa da una lunga fossa, ed oltre ciò protetta da una imboscata di 200 uomini entro le case cui poggiavano le barricate.