Rassegna storica del Risorgimento
ISTRUZIONE PUBBLICA ; LOMBARDO-VENETO
anno
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1935
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226
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Giovanni Natali
In mezzo a tali difficoltà, ed al sentire quasi contemporaneamente cessare il fuoco del centro, si pensò unico spediente essere quello di assaltare la barricata di fronte e di fianco alla baionetta. L'intrepidezza degli Ufficiali svegliò quella dei soldati sicché superata la barricata sotto i colpi della mitraglia, alle grida di Viva Italia, Viva Bologna vennero cacciati i Croati che tenevano il posto e presi i due cannoni in azione. Fu in questa prima fazione che rimase ferito il mio bravo Aiutante Maggiore e si distinsero egualmente i capitani Orsini e Vecchi, nonché l'aiutante sottufficiale Grimaldi, che montò il primo sulla barricata. In questo frattempo il concorso delle sopra narrate circostanze pose per un momento in oscillazione il corpo della colonna, oscillazione che l'incoraggiamento di parole e di azione di tutti gli Ufficiali ridussero ben presto al necessario coraggio, riannodando sulla strada la truppa in ben compatti plutoni, e spingendola avanti a sostenere l'artiglieria che allora opportunamente giungeva da Marghera. Si adoperarono molto in questa delicata manovra il Capitano Spaggiari, il Tenente Neri e il Sottotenente Celsi, il valoroso Chirurgo Maggiore Andreini e tutti gli Ufficiali delle Compagnie dell'Italia Libera. Questa prima vittoria richiedeva più e più sempre coraggio, perchè le case della borgata erano ridotte in altrettante fortificazioni nemiche, ed i combattenti non ne cedevano una senza esserne cacciati alla baionetta od uccisi* Pure l'ardire dei nostri acquistava vigore dall'aumentarsi del bisogno ed agivano anche in questa lotta di corpo a corpo con un valore ed una spontaneità da distinguere i soldati più agguerriti. Il capitano Orsini ed il Sottotenente Facchini si distinsero anche in questo, e nelle Rimesse della Posta fecero prigionieri più di 50 soldati; oltre a quelli che avevano dovuto uccidere per vincere la resistenza. Così pure intesa la fucilata alquanto viva, che si era svegliata dalla parte dei Cappuccini, accorsero gran parte dei miei alla casa dove si erano fortificati 100 Croati coi rispettivi Ufficiali, e dando l'esempio della scalata cooperarono cogli altri alla loro dedizione, che fu il compimento del nostro trionfo. Troppo sarebbe, o Generale, se a queste compendiate indicazioni, volessi aggiungere i particolari dettagli e le prove di valore individuale, date dagli Ufficiali e Soldati che ho l'onore e l'orgoglio di comandare. La perizia, l'ardore, la bravura e l'accortezza del mio Aiutante Maggiore sono superiori ad ogni encomio e si sarebbero attirate, ne son certo, la stima di tutti i corpi,* se troppo presto non fosse caduto da due colpi ferito. Anche il Capitano Inviti Pietro, ufficiale pieno di coraggio e di ottime speranze, che nel cominciare della azione ne dette manifeste prove, venne quasi subito posto fuori di combattimento da