Rassegna storica del Risorgimento

ISTRUZIONE PUBBLICA ; LOMBARDO-VENETO
anno <1935>   pagina <227>
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Corpi franchi del Quarantotto 227
un colpo di calcio di fucile nel petto. Il vessillifero Valentino Boccali, che per la scarsezza della forza per febbri sofferte non ebbe l'ufficio di portare la bandiera, prese il fucile e si condusse da valoroso soldato.
Non era finalmente terminata l'azione che il Tenente Alfredo Romano degente per malattia a Venezia, corse a Marghera con 110 uomini che, anche convalescenti, aveva raccolti nel Deposito ivi stabi­lito, locchè aveva fatto il Chirurgo Andreini, che avvertito a caso nella notte del 26 della sortita, si adoperò di trovar posto nello Stato Maggiore di V. E. e venne subito a raggiungermi. Mancherei, per ultimo, di far ragione alla giustizia e cosa grata alla E. V., se non le aggiungessi che mi sono potuto chiamare fortunato di aver avuto a mia disposizione il Capi­tano Cosery, il quale, e nell'ordinare e nell'eseguire mostrò quella capacità e quella prodezza che distinguono i più esperti soldati di Stato Maggiore.
Chiuderò poi il presente rapporto col far lode del Tenente Gia­como Rossini addetto a questo Comando di Piazza, che qual cittadino di Mestre mi venne dato per guida e coadiutore nelle operazioni; esso mi fu sempre vicino e in ogni pericolo fu di aiuto e di coraggio. Quando si presenterà, o Generale, altra circostanza di far valere la bravura delle anni italiane, affidate alla gloriosa ed alta capacità di V. E. spero che si troveranno ognora nei Cacciatori dell'Alto Reno i soldati intre­pidi dell''attacco di Mestre.
Ho l'onore di protestarmi con profonda stima
Il Colonnello Comandante f.to Zambeccari.
Si ha inoltre da particolari corrispondenze che il valente Colon­nello Sig. Conte Livio Zambeccari, onore della nostra illustre Bologna, siasi eroicamente distinto occupando il Palazzo Bianchini alloggio del Generale Austriaco, impossessandosi di importantissimi documenti, di tutta la sua corrispondenza, di più sacchetti d'oro e di argento; come in quell'anima nobile, infiammata di patrio amore e dell'italiana indipen­denza costantemente incontri volonterose fatiche e sacrifizi, e come tutti gli altri Corpi unitamente ai rispettivi loro Capi non poterono in quei momento negargli i meritati plausi, gridando sotto ai ranghi Viva Zambeccari , Viva il prode Colonnello dei Cacciatori dell'Alto Reno .
28 ottobre A. C.
Bologna, li 4 novembre 1848.
Tipografia Tiocchi.