Rassegna storica del Risorgimento

ISTRUZIONE PUBBLICA ; LOMBARDO-VENETO
anno <1935>   pagina <232>
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232 Giovanni Natali
Cacciatori dell'ubo Reno e pel battaglione Universitario, che quel governo considerava come truppe proprie venete, desti­nate perciò a restare a Venezia, ma il generale Ferrari coman­dante della Divisione Pontificia chiese istruzioni al Ministro delle Armi, che ordinò il ritiro anche di quei battaglioni.1* Zambeccari fece di tutto per imbarcarsi presto e raggiungere Bologna. A detta di Carlo Berti-Pichat, ch'era in Venezia, egli faceva il diavolo col generale Pepe per essere il primo a par­tire, e il Pepe gli avrebbe detto : Oh andatevene e anche subito, che non m'importa niente di avervi o di non avervi. Voleva coi suoi innalzare Bologna all'altezza degli avvenimenti , cioè portare aiuto alla parte democratica e stroncare ogni velleità di reazione, poiché pareva che, per opera del generale Zucchi e di elementi moderati, si volesse in quei giorni fare di Bologna un centro di resistenza contro il Ministero Romano.2* E, per l'appunto, inneggiando alla Costituente e all' Italia Nazione, ed esaltando altresì ancora una volta i meriti del battaglione, che nell'eccesso dell'impeto rettorico ci appaiono lontani dalla modesta e pur gloriosa realtà, lanciava ai Veneziani il seguente proclama,3* di pretta ispirazione repubblicana e mazziniana.
Ai fratelli di Venezia il Battaglione Cacciatori dell9Alto Reno
Quando nel marzo cacciavamo, quasi simultaneamente, Voi di Vene­zia, e noi da Modena, il lurco Austriaco, ci univa un solo pensiero, il pensiero nazionale della nostra indipendenza. Varcammo il Po, fummo a Bevilacqua e sulla Piave, pugnammo a Vicenza e a Treviso colla stessa bandiera, colla bandiera della unità italiana, che voi salvaste dall'oltrag­gio vandalico. La vostra voce ci chiamò a difendere nei forti di questa eroica Laguna le speranze dei destini d'Italia, e noi svincolandoci dalle minaccie dei governanti e dalle arti di tristi faziosi corremmo a propu­gnare la causa nostra comune, coronandola in Mestre di glorioso trionfo.
1) E. Ovini, op. cit.y pp. 276-280.
2) A. DÀLLOLIO, op. eli., pp. 293, 296, 301.
3) Da e TI Povero del 16 dicembre 1848.