Rassegna storica del Risorgimento

ERITREA ; COLONIE
anno <1935>   pagina <248>
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Giovanni Maiali
a sé stessi ed ai loro popoli; specialmente l'Austria, la nostra più acer­rima nemica, la nostra irreducibile tiranna, la quale non potrà mai permettere che si parli di Indipendenza italiana, che sarebbe prin­cipalmente, sempre, contro di lei.
Nella Penisola, Stati favorevoli alla ripresa della guerra saranno il Piemonte, la Toscana... Occorre ingrossare il blocco, e far causa con essi.
I Pontifici che faranno? Nulla io temo, se il popolo non si sve­glia, e non rompe con un colpo di spada il nodo che lo avvinse .
Pio IX che aveva iniziato il Risorgimento, dal 29 aprile s'è ritratto dal cammino prima intrapreso.
Ora, è circondato dal partito reazionario, contrario alla guerra e ad ogni avanzamento sociale, e dai Gesuiti. Da esso pertanto non è a sperare che secondi il grido di guerra, e che conceda ai suoi popoli di volare in soccorso dei fratelli, e ne benedica le armi, e le soccorra e legittimi col suo assenso e la sua forza .
E quale l'ostacolo maggiore? Il suo ministro: P. Rossi.
L'attacco contro il Rossi non può dirsi generoso, anche se piena­mente spiegabile dal fatto, che il Rossi appunto s'era disfatto subito del Ministero di Polizia e del ministro Galletti, lasciando in costui grave e non colmabile risentimento.
Se tutti gli storici degli Stati Romani, fino all' illustratore del­l'opera e della personalità del Galletti, prof. Alberto Ghisalberti,x) avessero potuto pensare il Galletti autore dell'opuscolo, in questo avrebbero scoperte molte, se non tutte le ragioni del contegno del Galletti stesso di fronte, prima, all'assassinio del Rossi, poi, di fronte al processo. Colpevole di partecipazione al delitto non fu ritenuto nemmeno dai suoi avversari, e certamente non fu; ma fa, di certo, uno dei tanti preparatori, anche tra i più influenti, di quella parti­colare atmosfera, di quel clima storico, diremo così, che condusse al delitto. Se prima, si poteva rimanere ancora incerti, ora non più, davanti ad alcune pagine della prosa in esame, nelle quali non è celata la velenosità dell'avversario politico, che usa ed abusa frasi ed espres­sioni che, si ammetta anche dettate da foga retorica, indicano chia­ramente l'avversario odiato al disprezzo, all'odio del popolo, che,
i) Specialmente G. Galletti ministro di Pio IX, in Ross, stor. del Ris. It. , a. XVI, fase. 2, e U ritorno di Giuseppe Galletti al Ministero (16 novembre 1848), nella stessa Rassegna, a. XVII, fase. 2, che riguardano, sopratutto il secondo, questo particolare momento.