Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE)
anno <1935>   pagina <256>
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Nino Cortese
Senza dubbio, non saranno sufficienti per ricostruire la storia delle ultime vicende del Regno delle Due Sicilie. In primo luogo, in essi si danno soltanto brevi cenni della politica estera della monarchia in quei giorni, e non si parla affatto delle operazioni militari; e, come è noto, il Borbone allora cercò di salvarsi sia dando la costituzione e trasformando le basi politiche dello Stato, sia tentando un riavvicina­mento con il regno di Sardegna ed invocando l'intervento delle grandi Potenze europee, sia ancora affidando alle armi la difesa della parte continentale del regno, dopo la perdita di Palermo che fece credere necessario l'abbandono della Sicilia. Inoltre, una nota di un segretario c'informa che i protocolli ufficiali x) delle sedute del 14 luglio, del 14, 21 e 27 agosto e del 1 e 2 settembre giunsero agli uffici della Pre­sidenza soltanto il 5 settembre, per di più privi della firma del PianelJ, partito soltanto il 3 settembre,2) e, si può aggiungere, quello del 14 luglio, al posto del Morelli, che sottoscrisse invece il verbale del'18 ed un altro dello stesso 14, controfirmato dal Lanzilli, che in quel giorno non era ancora ministro. E poiché in essi non si accenna affatto alle delibera­zioni di grande importanza che appunto si dovettero prendere almeno in alcune di dette sedute : che alla metà di agosto si decise di allon­tanare dal regno il conte d'Aquila,3) ed il 1 ed il 2 settembre il Consiglio dei Ministri esaminò la posizione del Pianell e deliberò di presentare le proprie dimissioni, che furono respinte dal monarca; è forse da ritenere che i genuini verbali, tenuti segreti sino all'ultimo, poche ore prima della fine della monarchia fossero privati della parte compromettente e firmati dai ministri in carica, nella fretta del momento non preoccupandosi il Lanzilli di controllare se uno di essi potesse por­tare il suo nome.4) Finalmente, l'ultima deliberazione che noi abbiamo
1) In segreteria giunsero con qualche regolarità soltanto le minute delle delibe­razioni che dovevano essere comunicate ai singoli ministeri perchè potessero avere esecuzione: eccetto quella del secondo verbale della seduta del 14 luglio, che pervenne con grande ritardo, il 28 agosto. Le minute, che si conservano nel cit. fascio dello Stràlcio, danno lo stesso testo dei protocolli ufficiali.
2) REGIO ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI, Ministero della Presidenza, Segretariato, registro citato.
3) Sul conte d'Aquila cfr. ora Jl carteggio Cavour-Nigra dal 1858 al 1861, a cura della R. Commissione editrice, Bologna, Zanichelli, 1929, IV, 171-74.
4) Che in quegli ultimi giorni del dominio borbonico regnasse grande confusione nelle menti e negli uffici dei ministri, e che in fretta e furia si volesse dare legalità a deliberazioni già prese per l'innanzi senza le necessarie forme ed in sedute delle quali non fo redatto il verbale opportuno, oppure prese allora per allora, è provato dal de­creto del 1 settembre, che a favore della Tesoreria generale creava ed iscriveva sul