Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE)
anno <1935>   pagina <259>
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I verbali delle sedute dell'ultimo Consiglio ecc. 259
morali, sottraendolo alla inerzia ed alla improbità; per isvolgere la attivazione dei lavori pubblici in quell'ampiezza di misura che permet­terà lo stato dei fondi provinciali e finanziari con metodi semplici e rapidi; per liberare il pubblico insegnamento dai legami che li costrin­gono e renderlo altamente educatore, consono al novello vivere cit­tadino e comune ad ogni condizione sociale; per istabilire le forme generiche di un più felice avviamento di tutti gli interessi materiali, le quali mirino da un canto a restaurare le finanze coi metodi più utili allo Stato e men gravosi all'universale; e dall'altro a promuovere quanto è possibile i commerci, le industrie, le grandi intraprese, specialmente delle vie ferrate, produttrici di quelli immènsi vantaggi che tutti san­no. Discendendo poi a'miglioramenti secondari che rientrano nei poteri esecutivi del Governo, esso non farà che proseguirli con animo pronto e deliberato. Nella giudiziosa e buona scelta di pubblici funzionari stando in gran parte l'arra de' tempi migliori, il Governo ha tolto e serberà a regola del conferimento degli impieghi la capacità e le provate virtù cittadine, certo che dove esse albergano si troverà amore di giu­stizia, di rettitudine e di ordinata libertà, non mai sconoscimento de'
doveri o dispetto del regime costituzionale Per l'esterno la condotta
del governo è nettamente delineata. Esso è deciso ad ogni costo a tenere alta e ferma la bandiera italiana, che il giovane principe affida al patriottismo ed alla devozione del valoroso e nazionale esercito. Una missione del Governo sta in Torino per negoziare la lega col Pie­monte, ed il Ministero ne proseguirà con ogni sforzo le trattative nel doppio scopo di veder presto congiunte da vincoli indissolubili le sorti della grande Italia, e questa nobile regione abbandonarsi secura e fidente, senza ostacoli di nemiche passioni, allo assegnamento de' suoi novelli destini)).1)
Ora, com' è noto, per l'indecisione del Monarca, per la mancata resistenza da parte della flotta e dell'esercito, per le condizioni del paese che, nella sua parte migliore, aveva già da tempo condannato il Borbone ed era stato conquistato alla benefica idea unitaria, e special­mente per l'abilità del Cavour che fece naufragare i tentativi diploma­tici del Governo napoletano e per il meraviglioso ardimento di Garibaldi, la politica interna ed estera del Ministero snesso non potè essere che pavida ed incerta, e non raggiunse il suo scopo. Ma tuttavia ebbe un merito grandissimo : e cioè quello di aver saputo impedire un tramonto
*) Il proclama del 4 agosto 1860 è ristampato anche dal GUÀRDIONE, Il dominio dei Borboni in Sicilia, II, pp. 482-83.