Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE)
anno
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1935
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pagina
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263
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I verbali delle sedute dell'ultimo Consiglio ecc. 263
tendono a sospingere queste popolazioni sopra vie cui assolutamente ripugnano, mentre queste popolazioni abbandonarono il mal governo precedente e si affidarono alle sue mani gloriose con la certezza di formare col regno d'Italia un regno unico sotto lo scettro di Vittorio Emanuele . *)
Il 26 settembre furono accettate le dimissioni del Romano, dello Scialoja, del marchese D'Afflitto, del Pisanelli e del Ciccone.
NINO CORTESE
1 VERBALI DELLE SEDUTE DELL'ULTIMO MINISTERO BORBONICO
1
Real Segreterìa e Ministero di Stato della Presidenza del Consiglio de' Ministri
Primo Ripartimento
Consiglio de9 Ministri convocato il giorno 14 luglio 1860 da S. E. il presidente signor commendatore D. Antonio Spinelli de9 principi di Scalea nella sala a ciò destinata nel locale della Presidenza in S. Giacomo, coUHntervento di tutti i ministri che lo compongono, eccettuati quelli delle Finanze e de9 Lavori pubblici, i quali si trovano in commissione all'Estero. Affari che vi si sono discussi.
1) Il Consiglio delibera di pregarsi S. M. a destinare il suo presidente signor commendatore D. Antonio Spinelli di Scalea a riferire in Consiglio gli affari del dipartimento delle Finanze durante l'assenza del ministro titolare D. Giovanni Manna partito da Napoli il 12 andante in commissione per l'estero; 2) e di degnarsi ordinare che il direttore del ministero anzidetto adempia a tatto ciò che gli è dalla legge deferito.
2) Il Consiglio ha deliberato d'invocarsi gli ordini Sovrani perchè il ministro presidente rimanga incaricato di proporre in Consiglio gli affari che possano riguardare il ministero di Sicilia presso S. M. in Napoli.
3) A fine di non arrestarsi il corso degli affari relativi alla Sicilia insulare, il Consiglio avvisa che continui provvisoriamente il direttore signor Bracci, e che gli espedienti da proporsi al Re N. S. si passino al ministro presidente.
4) Il ministro de' Lavori pubblici marchese D. Augusto La Greca con ufficio degli 11 corrente luglio ha manifestato che, dovendosi recare all'estero per affari di pubblico servizio,3) era mestieri provocare gli ordini Sovrani perchè durante l'assenza
J) Anche questa lettera è ripubblicata dal GUAHDIONE, Il dominio dei Borboni ih Sicilia, II, p. 570.
2) Su Giovanni Manna cfr. nota CORTESE a F. DE SANCTIS, La letteratura italiana nel secolo XIX, ediz. Cortese, Napoli, Morano, 1932, II, p. 378. Si recò a Torino per tentare un'intesa con il Cavour e poi a Parigi,
3) Il La Greca si recò a Londra per ragioni diplomatiche.