Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE)
anno
<
1935
>
pagina
<
274
>
274
Nino Cortese
6) Il Consiglio ritiene che debba 1' ingegnere Ruggi rimanere a Caserta e Salva-tores destinarsi a Campobasso, e ciò per le ragioni che ha dettate e fatte scrivere in margine del rapporto al Re.
7) H Consiglio dei ministri delibera che si dia copia alla Marina delle stipulazioni recenti con Garibaldi. J)
8) Non essendovi tregua, le forze marittime avranno piena libertà di azione per offendere e difendere.
9) Qualunque legno con bandiera sarda che cooperi o minacci di cooperare alle ostilità, deve considerarsi come portante bandiera usurpata al nemico.
10) Il Consiglio opina che debba ridursi il dazio d'introduzione de'libri stranieri, stabilendosi il nuovo dazio a ducati quattro a cantajo. Rimane abolito il cambio di libri permesso col decreto di settembre 1839. Ben vero il cambio stesso rimane permesso per quei libri che già si trovano in commissione nella Gran dogana dal libraio Marghieri. 2)
11) Si approva la proposta di taluni passaggi di regola nell'amministrazione de' Fonti e Strade, secondo che propone l'amministrazione generale di Ponti e Strade.
12) Si accorda all'uffizi ale di terza classe D. Mariano Frigeri dei Lavori pubblici un mese di soldo per tutto.
Napoli, 6 agosto 1860.
A. Spinelli, G. de Martino, A. M. Lanzilli, princ. di Torella, L. Romano, F. S. Garofalo, G. Pianell.
13. Consiglio de* Ministri convocato il giorno 9 di agosto 1860. Affari che vi si sono discussi.
1) Si approva la provvista dei posti vacanti ed i passaggi regolari nell'amministrazione dei Luoghi penali, giusta la proposizione del direttore dei Lavori pubblici.
2) Si approva che i lavori di costruzione del Collegio di Potenza sieno eseguiti con appalti a norma di legge, e non con lavori in economia dai padri Gesuiti preposti a quel Collegio.
3) Si approva il contratto stipulato in seguito dell'avviso dell'agente del Contenzioso nel dì 10 luglio andante anno tra l'ammini strator generale delle Bonifiche ed i signori Nisco e Greco, amttatori di terre nel bacino inferiore del Volturno.
i) Si allude al trattato stipulato per Messina tra il Medici ed il Clary il 28 luglio; alle decisioni prese il 26 luglio dal Governo inglese che, persuaso dal Cavour, deliberò di non dipartirsi dal principio generale del non intervento , perchè le forze di cui Garibaldi disponeva non erano in se stesse sufficienti a rovesciare la monarchia napoletana: se la marina, l'esercito e il popolo portavano amore al loro Re, Garibaldi sarebbe stato sconfitto, e se al contrario essi erano disposti a far buon viso a Garibaldi, la ingerenza inglese sarebbe divenuta vero intervento negli affari del regno di Napoli ; e finalmente al fallimento delle trattative tentate dal Manna e dal La Greca a Torino, a Parigi ed a Londra per ottenere una tregua di sei mesi e l'aiuto delle Potenze onde impedire lo sbarco di Garibaldi nelle Calabrie, in compenso offrendo alla Sicilia piena libertà di decidere la propria sorte. Il Governo napoletano, ormai, non poteva contare che soltanto sulle proprie forze e le chiamava a raccolta per la difesa dello stretto di Messina. Cfr. G. MACAULÀY TBEVELYAN, Garibaldi e la formazione dell'Italia, pp. 127 sgg,; Il carteggio Cavour-Nigra, pp. 86 e seguenti.
2) Decreto del 29 agosto 1860.