Rassegna storica del Risorgimento

DALLOLIO ALBERTO
anno <1935>   pagina <294>
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294 Appunti e notizie
di saggi giudizi, di fondate ipotesi, di reminiscenze vive, di documenti preziosi tratti da archivi pubblici e privati, il tutto con la preoccupazione viva di offrire ai posteri una immagine evidente dei tempi e dell'ambiente bolognese in relazione alle vicende della rivoluzione nazionale.
Il 12 giugno del 1908, anniversario della partenza degli Austriaci da Bologna nel 1859, il Dallolio, con la cooperazione di altri egregi uomini fondò il Gomitato Roma­gnolo della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento Italiano e lo presiedette fino al 1927, promovendone l'incremento, organizzando e dirigendo l'VIII Congresso Nazionale che si svolse felicemente in Bologna nell'ottobre del 1913 e curando nel 1921 la pubblicazione del bel volume I moti del 1820 e 1821 nelle carte bolognesi, per il quale dettò una succosa e limpida prefazione. Fu anche eletto Vice-Presidente della Società nel 1914 e conservò tale carica fino al 1923, restando poi membro del Consiglio centrale fino al 1932, quando per le sue alte benemerenze fu nominato Socio onorario. Ben si può dire a proposito del Dallolio che lo stile è l'uomo, giacche negli scritti di lui tra­spare evidente la perspicuità dell'ingegno, la signorilità del tratto, il buon gusto e la solidità della dottrina. Che dire poi del diletto e del vantaggio della sua conversa­zione, anche negli ultimi tempi, fresca, diffusa, amabilmente confidenziale, piena di preziosi ricordi, che alla mente del Vegliardo fluivano lucidi e ininterrotti e porgevano all'ascoltatore materia infinita di immediato profitto? Non molti discorsi pronunziò in circostanze patriottiche, ma sono memorabili specialmente uno dei primi, a comme­morazione di Pietro Inviti, suo amico diletto e patriota valorosissimo, e l'ultimo, per invito dell'Istituto fascista di Cultura, sul tema Bologna nel 1859, che è inserito nel volume <c Bologna nella Storia d'Italia edito dalla Casa Zanichelli. Tutta Bologna intellettuale e patriottica si strinse quella sera intorno al Senatore Dallolio e gli fece festa, ed Egli, ottantenne, con baldanza guasi giovanile e mirabile dottrina parlò a lungo, concludendo con accenti di alta spiritualità e fervore italiano, quasi a docu­mento della sua fede e del suo inalterato amore per la piccola patria cittadina e per la grande patria nazionale.
Indimenticabile figura di degno servitore dei più alti ideali civili e patriottici.
GIOVANNI NATALI
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PATRIOTI TRAPANESI DEL RISORGIMENTO. Nel giornale Il popolo di Trapani si è iniziata, a cura del nostro collaboratore Francesco De Stefano, la pubblicazione di una interessante serie di profili di patrioti trapanesi per contribuire a mettere in mostra il fattivo contributo di fede, di patriottismo e di sangue che Trapani ha dato nel corso di un secolo alla causa nazionale. Sono apparsi finora i profili di Vito Beltrani (3 febbraio 1934-XH), Benedetto Omodei (10 febbraio), Nicolò Saura (17 febbraio), Michele Moxharta (24 febbraio), Giuseppe Calvino e Salvatore Calvino (3, 10, 17, 24, 31 marzo), Antonino Alestra (7 aprile), Laureato Alestra (14, 21 aprile), Mario Palizzolo (28 aprile).
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LA BANDIERA DELLA SOCIETÀ DEI MILLE. Come è stato a suo tempo annunciato dai giornali, il Duce ha ricevuto l'on. Ezio Garibaldi ed il Consiglio di Presidenza della Federazione Nazionale Volontari Garibaldini. L'on. Ezio Garibaldi ha presentato al Duce, per desiderio espresso dal Luogotenente Egisto Sivelli, ultimo superstite della gloriosa schiera dei Mille di Marsala, morto in Genova il 1 novembre u. s., la bandiera tricolore della Società dei Mille, fondata nel 1862 dal generale Ste­fano Ganzio. Alla Società che ebbe per Presidente onorario Giuseppe Garibaldi, appar­tennero tutti i reduci della leggendaria impresa.