Rassegna storica del Risorgimento
STORIOGRAFIA
anno
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1935
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pagina
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297
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Appunti e notizie 297
E se poi dal più limitato campo delle pubblicazioni legate - e diciamo pure* legate male, pessimamente, deplorevolmente - al cinematografa dovessimo entrare a considerare la più vasta sfera delle vere e proprie pubblicazioni popolari, affermiamo esplicitamente che non vediamo la ragione di limitarci al solo Risorgimento. Perchè fermarsi a questo, infatti, e non sottoporre all'invocata bonifica intellettuale tutte la pubblicazioni a dispense di Carattere pseudo-scientifico e certe enciclopedie popolari, che si chiamano Così solo perchè non c'è ancora una legge specifica che vieti di diffamare il popolo?
E, per analogia, perchè occuparsi solo delle pubblicazioni a dispense e non di quelle altre che valendosi delle larghe risorse di qualche casa editrice, o di quelle men larghe ma non meno sicure di qualche privato, bene stampate e meglio illustrate appaiono ad esuberanza a in deciso contrasto con i risultati della critica storica , e tuttavia le due colonne di elogio sugli organi magni della pubblica opinione non giele toglie nessuno? Di qualcuna la .Rassegna si è già occupata e di altre si occuperà presto, perchè lo reputa suo dovere, pur sapendo bene che certi mali non si estirpano tanto facilmente.
Colpire un disgraziato ignoto scriba perchè non appare al corrente delle fonti e della letteratura ultima, quando, protetti spesso da nomi che dovrebbero suonare garanzia di accuratezza critica e di serietà di indagine, circolano ancora volumi che sono, questi sì e sul .serio, in continuo, assoluto contrasto con i risultati della ricerca scientifica? No, grazie. Ad altri, se mai, il compito. La Società, per suo conto, lo declina. Che se, poi, dovesse assumerlo, intende che questo sia per tutte le pubblicazioni concernenti Vetà del nostro riscatto, a dispense o no, popolari o aristocratiche, bastarde del Cinema o figlie legittime delle juxtae nuptiae tra l'Archivio e la Biblioteca.
Ma vogliamo davvero fare qualche cosa di serio e di utile? Mettiamoci d'accordo nel legnare senza pietà e subito, ogni volta che capitino a tiro, quanti, oscuri od illustri, contribuiscono a mettere in circolazione pubblicazioni deplorevoli su uomini e cose del Risorgimento. Invece di incoraggiare certa letteratura con recensioni compiacenti, invece di dir male in lettere o in conversazioni private ed elogiare, sia pure a mezza bocca, pubblicamente i libri che non lo meritano, diamo addosso sacrosantamente agli avventurieri pia o meno altolocati della storiografia del Risorgimento. Esce un cattivo libro, a dispense o no che sia? E allora, giù, ma con stato civile al completo assumendo intera e sempre la responsabilità di quello che si afferma. Se, in una non lontanissima occasione, su queste pagine o altrove si fosse presa chiaramente e coerentemente posizione da parte di chi aveva, o asseriva di avere argomenti certi, precisi, si sarebbe, probabilmente, fatta una qualche maggior luce su certo clamoroso documento, del quale si ebbero solo insufficienti difese d'ufficio. La <c Rassegna è pronta ad accogliere i combattenti per la buona battaglia, È ora di finirla con le recensioni al latte e miele, con il rispetto prudenziale per il maggior collega o per il futuro giudice. Finiamola con il soffietto ; pane al pane e vino al vino. Questo è costume fascista.
E stiano certi i valentuomini che la pensano diversamente: o questa delle pubblicazioni da loro deplorate è una moda passeggiera, e allora non mette conto di occuparsene, o è faccenda grossa, e allora non si risolve facendo perdere tempo e fatica alla Società Nazionale per la Storia del Risorgimento. Ma se, confrontato all'eroico furore di qualche anno fa, si può persino dire che stia tramontando anche la voga delle vite romanzate ! Domandatene agli editori e ai librai, i quali conoscono bene gli umori del pubblico che legge. Lavoriamo seriamente tutti e neutralizzeremo l'effetto di certa letteratura, che non va poi troppo sopravalutato, meglio che con il ricorso alla veneranda virtù di Anastasia. E usare il bastone sulle spalle di chi se lo merita è pure un genere di lavoro; e
meritevole anche,
La Rassegna
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L'ATTIVITÀ LEGISLATRICE DI GREGORIO XVI. Con questo titolo Domenico Federici dà rapida notizia ne L'Avvenire d'Italia del 23 novembre 1934 Anno XIII di quanto fa compiuto nel campo legislativo durante il pontificato di