Rassegna storica del Risorgimento
STORIOGRAFIA
anno
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1935
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pagina
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299
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Appunti e notizie 299
sta Giovanni Livraghi, pieno di cruccio e di sdegno. Nel Bassi è la fede serena di una anima devota, che accetta il martirio per una grande e santa idea.
Questi due quadri formano un gruppo interessantissimo, con l'altro dipinto, anch'esso di Carlo Ademollo, già esposto nella sala del Risorgimento. Quest'ultimo raffigura Ugo Bassi abbracciato dalla sorella Carlotta, che non vuole staccarsi da lui, la sera del 7 agosto 1849 a Villa Spada, davanti al Consiglio Statario. Ugo Bassi volge la sua bella faccia ai carnefici, e, tendendo verso di loro il braccio destro, in tono calmo e risoluto dice: H mio delitto è U vostro, di avere servitola patria, come voi e il vostro sovrano
Il generale Gorzkowski allibisce a quelle solenni parole, e ordina ad un dragone di stringere le catene ai polsi di Ugo, e di allontanarne la sorella.
A guardia dei due infelici fratelli, stanno due croati in armi, dei quali l'uno ha vicino ai piedi lo storico cappello del martire, tiene nella destra lo Stutzen e piega la persona come per osservare il selvaggio maltrattamento.
A destra, sono ritratti otto ufficiali, componenti il Consiglio Statario, vari per gerarchia di gradi, per divisa, per atteggiamento di volti, per moto di sentimenti.
Gorzkowski, vecchio bilioso, dalla faccia scarna e olivastra, ha il capo coperto, sta seduto sopra un seggiolone e poggia le mani all'elsa della sciabola, piegando in avanti la persona ed un po' a destra la testa, come fa chi voglia bene udire. L'uditore militare, in piedi a testa scoperta, col volto rosso d'ira, fissa gli occhi, armati di lenti, sopra colui che dovrà tra poco esaminare, e preme fortemente le mani sulla tavola, sulla quale stanno delle carte.
Gli altri ufficiali, parte in piedi e parte seduti, coperti in capo, attenti, attoniti od irritati, guardano il nobile ribelle; e nelle loro espressioni si rispecchiano gli affetti diversi che agitano i loro cuori.
La scena, magistralmente rappresentata, suscita i sentimenti più opposti e contrastanti. Il quadro, commesso a Carlo Ademollo da Sir Roberto Mac-Tear di Glascow, dipinto nel 1866, fu ammirato all' Esposizione di Belle Arti, in quella grande città inglese.
E stato questo quadro, insieme agli altri dipinti che il Museo possiede, ad attirare e ad affascinare grandemente, finora, il pubblico, soprattutto la domenica.
Ed ora la ragione di attrattiva è di gran lunga aumentata, coi nuovi quadri, che S. E. Fon. Podestà, col suo ben noto amore alla storia ed all'arte, ha voluto assicurare e destinare, per l'educazione del nostro popolo, al Museo del Risorgimento .
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MONTE BERICO DICHIARATO MONUMENTO NAZIONALE. - Con decreto reale è stata dichiarata zona monumentale di interesse storico nazionale, la località di Monte Berico sacra alla Patria per l'eroica difesa del 1848, Monte Berico è così consacrato ricordo e simbolo eternamente vivo e reale di un episodio gloriosissimo del nostro Risorgimento, episodio che procurò alla eroica Vicenza, nella strenua lotta contro lo straniero, la medaglia d'oro al valor militare.
H nazionale riconoscimento decretato dall* Italia fascista, ha riempito d'orgoglio i vicentini. La cittadinanza, che ha sempre conservato intatto e fiero il sentimento d'amore e di fierezza per le sue glorie passate, ha accolto la notizia con vivo entusiasmo. La città si è subito imbandierata e la sera del 18 gennaio il popolo ha elevato al cielo tutti i suoi canti. In una glorificazione spontanea e gagliarda di fierezza e di festa, la cittadinanza si è riversata verso Monte Berico dal quale quattro grandi fuochi elevavano al cielo le loro fiamme.
Un corteo composto dalle organizzazioni giovanili del Partito, dalle Camicie nere dei gruppi rionali, dalle rappresentanze dei combattenti, mutilati, volontari di guerra, arditi e Azzurri di Dalmazia, preceduto dalle musiche, partendo dalla Casa del littorio, ha raggiunto alle ore 21 Monte Berico in una cornice luminosa di fiaccole e tra i canti della Rivoluzione e della Patria. Sul Piazzale della Vittoria, presso i quattro
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