Rassegna storica del Risorgimento
POLONIA ; CAIROLI BONO ADELAIDE ; MAZZINI GIUSEPPE
anno
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1935
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pagina
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302
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302 Libri e periodici
H lettore italiano non trova certo grandi novità nel primo capitolo dedicato alla Giovine Italia (pp. 7-44), per lo meno per quello che riguarda la dottrina mazziniana e l'influenza esercitata dalla associazione. Il che, del resto, si spiega quando si vedano le fonti di informazione del Vidal, il quale, mentre si basa saldamente sui documenti del Quai d'Orsay e del Vaticano e non ignora interessanti pubblicazioni svizzere sugli incidenti del 1834, è stranamente incompleto per quanto si riferisce alla bibliografìa italiana. Come si fa a citare la lettera a Carlo Alberto e gli altri scritti del Mazzini di sull'opera del Donati, addirittura presentata come la meilleure source ? E non lo si dice tanto per quelle citazioni che dal Donati provengono, quanto perchè il non veder ricordata l'Edizione nazionale degli scritti mazziniani potrebbe far quasi pensare ma certo questo non èad una singolare lacuna nella conoscenza della bibliografia del Risorgimento da parte del Vidal, per altro così benemerito ed esperto conoscitore di quel tempo e di quegli avvenimenti.
Da questo mancato controllo della Edizione Nazionale derivano alcune citazioni non del tutto utili. Così si dica per lo statuto della Giovine Italia (p. 16) e peri fascicoli del primo giornale mazziniano, dei quali anche il Vidal ignora la ristampa menghiniana (p. 18). La conoscenza poi, dei lavori del Mannucci e del Codigli ola avrebbe certamente giovato ad una più precisa valutazione della formazione del pensiero mazziniano. Recenti saggi del Barengo, dei quali questa rivista si è occupata, avrebbero pure fornito qualche nuovo dato sui processi e sulle esecuzioni del 1833.
Questo si dice per desiderio del meglio, che l'apporto recato dai nuovi document citati dal Vidal alla conoscenza della fortuna del mazzinianismo in Francia e della attività delle cancellerie per combattere la Giovine Italia ed il suo capo è veramente notevole (ved. specialmente le pp. 73-31).
Interessanti sono anche i dati offerti del quarto capitolo (Mazzini à Genève, pp. 92104). Ma anche qui non possiamo non rammaricarci del mancato ricorso all'Edizione Nazionale. La quale, per esempio, gli avrebbe permesso (voi. V. pp. 346, 351, 459) di tener conto di una plausibile ipotesi del Menghini circa il generale Damas (p. 93). E le lettere dell'agosto al Melegari e ad altri, ch'egli riassume sulla fede di rapporti e documenti del Quai d'Orsay, le avrebbe ugualmente trovate per intero nello stesso volume (p. 402 e seguenti). Così pure si dica per quello che riguarda le guerìllas dell'Italia Centrale (pp. 97-102), delle quali avrebbe avuto larga informazione e dalle note del Menghini e dallo studio di D. SPADONI, Un episodio della Giovine Italia.
Conclusivo quanto il Vidal dice del Ramorino, nel quale les vices de l'aventurier et du joueur temissaient fàcheusement les vertus du héros (p.l03). Tristissima scelta, sulla quale influirono pressioni d'ogni parte ( Il Piemonte non incomincia... se non si caccia il nome di Ramorino sulla bilancia . Ediz. naz., V, p. 295, e ved. anche, ivi, p. 470, la lettera al Melegari del 26 agosto 1833), e che fu fatta per la singolare popolarità di quell' ambiguo personaggio, popolarità della quale è l'eco in ogni pagina dei primi due volumi dell'epistolario mazziniano. L'esame di questi avrebbe permesso di chiarir meglio quanto il Vidal dice a p. 103 (a mais, pour des raisons pécuniaires, il fallait que Ramorino restàt le chef del'expéditionprojetée); e così pure il riferimento a H. Harring per la promessa di aiuti solo a patto che fosse a capo il Ramorino poteva essere convalidato da cento accenni.
Gli stessi appunti si possono fare per quanto concerne la spedizione di Savoia, sulla cui preparazione e svolgimento documenti di primo ordine sono le lettere di Mazzini della seconda metà del 1833 e della prima del 1834. E questo si dica anche per la lunga e dolorosa polemica sulla responsabilità e sul fallimento della spedizione, polemica appena accennata dal Vidal.
Utili le notizie sulle ripercussioni svizzere dei tentativi mazziniani (pp. 115-124), per le quali l'autore ha trovato interessanti documenti inediti.
Per quello che riguarda il sogno secolare di Vienna, di fare, cioè, dell'Italia uno stato federale ad uso dell'Austria, turbando così a danno della Francia l'equilibrio