Rassegna storica del Risorgimento

POLONIA ; CAIROLI BONO ADELAIDE ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1935>   pagina <303>
immagine non disponibile

Libri e periodici
303
europeo, non è male ricordare che queste aspirazioni straniere al federalismo italiano non hanno solo trovato consensi austriaci, ma, prima e dopo, dai Valois a Napoleone III, hanno spesso dato incremento a combinazioni politiche francesi. L' Italia colonie européeime ha fatto gola a molti, che non pensarono solo agli interessi italiani. L* intérét francai* exige que le Piémont soit toujours indépen-dant ha detto Napoleone III nel suo proclama dell' 8 giugno 1859. E già prima, nella brochure famosa UEmpereur Napoléon III et l'Italie, si era affermato che ce n'est pas donc l'unite absolue qu'il fant poursuivre en Italie, c'est 1' unite federative .
Il giudizio finale sull'opera del Mazzini può trovarci consenzienti quando il Vidal afferma che il Genovese ha inaugurato un apostolato che ha certamente molto con-trihuito alla preparazione morale degli eventi del 1848 e 1859. E se possiamo ricono­scere con l'autore i difetti di Mazzini ( irrésistihle tendance à prendre ses désirs pour des réalités , e magari liomme d'action faible e a conspirateur malhereux; ma, di grazia, non raccolga le volgari insinuazioni di antichi avversari in mala fede: <t Lais-sant à ses fidèles la gioire de payer de leur personne !), maggiormente accettiamo quanto egli dice della mirabile forza fecondatrice del pensiero mazziniano. L'utopia del 1832 diventerà negli anni l'ideale nazionale unitario delle nuove generazioni, e giu­stamente il Vidal rileva l'attualità sempre viva di colui che trasportò nel campo della politica la morale du devoir fondée sur l'imperatif divin (p. 128).
A. M. G.
ANTONIO MONTI, La guerra Santa d'Italia, in un epistolario inedito di Luigi Torelli (1846-1849), Milano, S. A. Fratelli Treves Editori, 1934-X1H, in 8 pp. 192. L. 16.
Guerra santa , cioè crociata; guerra benedetta da Fio IX, guerra fatta al grido di Dio lo vuole ; e se mancava il carroccio, la fede, il sentimento non erano meno fervidi. La definizione del Torelli ebbe fortuna, si generalizzò; e Carlo Cattaneo, nel 1849, iniziando la raccolta sistematica della documentazione della guerra del 1848, diede alla sua famosa collezione il titolo di Documenti della guerra santa d'Italia.
La figura dominante di quest'opera è quella di Luigi Torelli, un Valtellinese di forte e dura schiatta, il quale, nel periodo che appunto corre dalla metà del 1846 al settembre del 1849, condusse la vita più movimentata che si possa immaginare. Scrisse opere ed articoli incendiaria, fondò in Valtellina l'Associazione Agraria con espresse finalità anche politiche, eccitò Carlo Alberto, diede impeto di vittoria alla rivoluzione delle Cinque Giornate, balzando primo sul Duomo di Milano agitando la bandiera tricolore, andò a combattere e si guadagnò sul campo ricompense e promozioni al va­lore; festeggiò e adorò Carlo Alberto e poi, vistolo alla prova dei fatti, lo discusse, Io criticò, Io rimproverò, scrisse cose di fuoco contro i generali piemontesi che, a suo credere, non avevano saputo fare la guerra. Fondò un'associazione di mutuo soccorso fra le famiglie dei combattenti caduti al fronte per sovvenirne la prole, additando cosi una forma d'assistenza civile che noi vedemmo attuata durante la Grande Guerra. Fu Ministro di Agricoltura e Commercio sul cadere del 1848, si dimise e desiderò in­vano, ma solo nel momento della disfatta, l'aiuto della Francia. Diede poi dell'inetto a molti che se lo meritavano, fece anche la campagna di Novara come maggiore di Stato Maggiore, disapprovò il Proclama di Moncalieri giudicandolo troppo fiacco e rinuncia­tario alla guerra. Benché contrario al Mazzini, consigliò di riconoscerne il governo in Roma, perchè era un governo di fatto; si disse perfino disposto a farsi repubblicano
lui fervidamente monarchico pur di veder ripresa la guerra contro l'Austria ;
perdette senza rimpianto sostanze, fondi, case; formulò seriamente e tranquillamente il progetto di far saltare lo Stelvio, onde scardinare la resistenza austriaca; questo, in rapida sintesi, il patriotta, il combattente, l'italiano Luigi Torcili : geniale, dinamico, generoso, posseduto com'egli diceva, dal diavolo antiteutonico; talvolta eccessivo,