Rassegna storica del Risorgimento

1864 ; VENETO ; PADOVA
anno <1935>   pagina <306>
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306 Libri e periodici
tardi detti Cacciatori ed anche Bersaglieri) deiVAlto Reno formato di studenti, di po­polani, degli elementi più disparati, come proposito, come condotta, come condizione sociale, sotto il comando del Colonnello conte Livio Zambeccari, che ha anche un nucleo di Cavalleggeri, comandati dall'intrepido Angelo Masini ; il Battaglione Basso Reno, comandato prima dal Colonnello Vito Diana, e, poscia, dal Tenente Colonnello Tommaso Rossi, costituito con elementi di Cento, Pieve di Cento, San Giovanni in Persiceto, Santa Agata e Crevalcore; il Battaglione dell'/dice, sotto il comando di Luigi Cocchi di Budrio e raccogliente i contingenti di Budrio, di Medicina, di Minerbio, di Castel S. Pietro, diMolinella; il Battaglione del Senio, comandato dal Colonnello Costante Ferrari di Imola, raccogliente schiere di Lugo, Sant'Agata sul Santerno, Massaio mbarda, Fusignano, Bagnacavallo, Alfonsine, Cotignola, Conselice...
Primo compito: guardare la linea del Po: VÀlto Reno a Francolino; il Senio a Ponte-Iagoscuro ; il Basso Reno a Stellata ; VIdice a Zocca. UAlto Reno, il più incomposto, il più ardente, il più impaziente, primo passòi 1 Po, e si pose alle calcagna degli Austriaci, illu -dendoli con abile strategia, e affrontandoli con singolare ardimento. Il 5 aprile, il famoso squillo della crociata : Iddio lo vuole . Il fervore ricorda le crociate, il carroccio ; e ci son le croci, i sacerdoti, le bandiere. Santa primavera della patria.
Dopo Durando, segue la Divisione pontificia del Napoletano Andrea Ferrari. E arrivano i Civici ed i Volontari di Ancona, Osimo, Jesi, Senigallia, Rimini, Cesena, Sant'Arcangelo, Forlì, San Marino...
Bologna dà altri battaglioni: la Legione Bolognese, comandata prima da Carlo Bignami, poi, da Carlo Berti Pichat, con ufficiali come Pietro Scarselli, Cesare Fallardi, Camillo Zanetti, Augusto Aglebert.
Il Battaglione Pietraméllara, chiamato 6 Fucilieri, poi battagione Bersaglieri, gloriosissimo, comandato dall'eroico Pietro Pietraméllara Vassè. Giovanni Lambertini, da Gavignano, non Savignano, come è stampato due volte, portò il suo ardimentoso nucleo di volontari dalla montagna di Savigno e paesi circostanti. E i battaglioni Uni­versitari di Roma, di Bologna...
Bologna, se prima era la fucina esemplare, ora è la madre accogliente e benedicente i figli che vanno alla guerra; è la madre eroica, che ha visti i suoi figli partire coi suoni dell'onore e della gloria, e li incoraggia, li incita, li plaude, li ammira e li attende vitto­riosi, coi peana della vittoria e coi trofei del valore.
Ma, dal campo, siamo riportati a Bologna. Che sta accadendo nella seconda capi­tale degli Stati Pontificii ?
IH. H primo Comitato di guerra.
Bisognava dare la collaborazione ed il sowenimento ai combattenti, ingaggiando reclute, fornendo armi, costituendo un unico fronte tra il paese e il campo guerreggiato. Su disposizioni del Governo, anche a Bologna si formò un Comitato di guerra, composto di uomini ragguardevoli, in maggioranza moderati, rimaneggiato, poi, nei componenti. Un po' perle difficoltà interne, create dalla natura stessa delle cose, e sopratutto per gli effetti rovinosi dell'enciclica del 29 aprile, per quanto buone fossero le intenzioni dei commissari, il Comitato fini, come, quasi sempre, finiscono le istituzioni di tal fatta.
La guerra sui campi veneti ebbe l'esito che si sa. H 10 giugno Vicenza capitolò onoratamente, ma capitolò. Alle truppe l'onore delle armi e l'encomio del nemico. Ma, per tre mesi, le truppe non potevano più partecipare alla guerra. Le cose cominciavano ad andar male. Il Comitato non riuscì a concludere nulla di buono. Dopo circa un mese di vita, si disciolse, come neve al sole. Rinacque alla metà di luglio, con più vigorosa au­dacia e con più liberi intendimenti. Se prima Bologna era coma il quartier generale, al quale convenivano da ogni parte milizie, di qui, equipaggiate, ordinate e dirette al campo, ora Bologna diventa come la matrice d'ogni fermento rivoluzionario, d'ogni ardimentoso pensare ed operare. Forse molta parte dell'Italia del 1849 si preparò e forgiò a Bologna.