Rassegna storica del Risorgimento

1864 ; VENETO ; PADOVA
anno <1935>   pagina <308>
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308 Libri e periodici
responsabilità, ma altresì come manifestazione di quel popolo magnanimo, che, man­candogli il modo di combattere per la propria risurrezione, cavalleresco, si profferiva altrui, nei migliori suoi figli, tra cui il poeta A. Mickievicz, che fu a Bologna, e del quale il nostro Museo del Risorgimento conserva un importante autografo.
I documenti così vagliati, esposti ed illustrati, in un'acconcia narrazione, dal prò* fessore G. Natali, costituiscono la materia già digrossata, e servita allo storico per la descrizione definitiva delle vicende di Bologna nel quadro del Risorgimento Italiano.
6. MAIOLI
PAOLA MARIA ARCARI, La Francia nell'opinione pubblica italiana dal '59 al '70 Roma, Arti grafiche Zamperini e Lorenzini, 1934-XII, in-16, pp. 139, L. 10.
Seducente tema questo trattato dall'Arcari, anche se la sua opinione pubblica sia intesa un po' troppo vagamente come l'opinione di tutti e di nessuno , o ci si presenti con la solenne indeterminatezza di un canto corale delle masse , o del giudizio definitivo pronunciato dalla voce del popolo sopra i dissidi dei singoli , quando non ci appaia molto letterariamente identificata in una favilla della sacra follia dell' ideale calata ad illuminare il Sancho delle moltitudini .
Ad ogni modo, letteratura a parte, l'autrice ha tracciato un primo rapido e garbato schizzo dell'atteggiamento dell'opinione pubblica italiana di fronte al vario pronunciarsi della politica francese durante gb* anni decisivi della crisi italiana. Epistolari, pasqui­nate, proclami, giornali seri ed umoristici, opuscoli e libelli sono stati messi a con­tributo, a detta dell'A. per questi tre capitoli nei quali si discorre dell'opinione pubblica di fronte alla Francia antiaustriaca, antiunitaria e antiprussiana, che è poi una stessa Francia, quella della quale si potrebbe dire, come per la politica del terzo Napoleone, che fu sinceramente italofila per una Italia che doveva nascere, ed altrettanto sin­ceramente italofoba per un' Italia che doveva vivere e crescere .
Quanto alle fonti dell'autrice, le intenzioni sono migliori della realtà. Gli opuscoli, gli articoli citati sono pochi, e così pure le pasquinate. Se si fosse giovata degli studi sul giornalismo italiano del Piccioni e di altri benemeriti (come non ricordare I giornali fiorentini nel triennio glorioso del RONDONI ?) avrebbe avuto qualche altra freccia al suo arco. L'autrice afferma di essersi giovata anche dell'epistolario dei grandi Ma perchè ignorare quello di Mazzini e paulo minora canamus quello MinghettiPasolini? Per le memorie di Garibaldi, poi, non sarebbe stato inopportuno ricorrere alle più re­centi ristampe della Edizione nazionale. E l'autrice, che conosce gli studi del Mazziotti su Napoleone IH, non avrebbe fatto male a scorrere la serrata critica che di quelle apologie ha fatto da par suo Pietro Silva, come avrebbe utilmente potuto consultare oltre l'Onivier, VHistoire du Second Empire del DE LA GORCE e il succoso saggio del MoRANDi sul Risorgimento come problema europeo, E di quante memorie di contempora­nei e di quanti versi inneggianti o maledicenti a Francia avrebbe potuto giovarsi! Da solo, il Carducci avrebbe meritato qualche pagina.
Pur lasciando sussistere la necessità di uno studio compiuto sull'argomento, que­sto saggio dell'Arcali è commendevole come presa di posizione, come primo avvia­mento a quel più ampio lavoro che forse l'autrice stessa ci potrebbe dare.
A. M. G.