Rassegna storica del Risorgimento

JOSEPHSTADT ; LUBIANA ; CAVALLETTO ALBERTO ; MANTOVA
anno <1914>   pagina <21>
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Alberto Cavalletto nelle carceri ecc. 21
pru sollecitamente gli addii dolorosi. Le donne desolate e pian­genti tornarono alle'loro caso.1
Più tardi (2 giugno 1853) da Josephstadt, ricordando egli in ima lettera {ufficiale) alla, sorella la scena dolorosa, scriveva pel saluto che ci demmo nel mio passaggio per Padova io ho dato qualche segno d'impazienza. Era dolore e desiderio che dei nostri affetti non si facesse mostra pubblica, poco conveniente alla di­gnità reciproca .*
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n Cavalletto entrò nella fortezza di Josephstadt il 23 mag­gio 1853 in condizioni di salute abbastanza buone sebbene >> scriveva 4a lunga indisposizione sofferta anteriormente avesse potuto fai* temere di non poter senza danno reggere ai naturali disagi d'un viaggio affrettato e alle scosse dei cacci di trasporto nelle percorse intermedie ai tronchi della strada ferrata .3
È curiosa una sua lettera ufficiale da Mantova del 14 aprile 1853, certamente ispiratagli dal Casati, in cui, ignorando ancora a quale delle fortezze austriache sarebbe stato destinato, descriveva alla sorella la vita che vi avrebbe condotto, e le parlava dei prigionieri politici trattati con tutti i riguardi, molto urbanamente e civil­mente e della libertà, che avrebbe avuto <li leggere scrivere e passeggiare tre ore al giorno all'aria aperta e di vestire panni propri, e di fruire di vivande ordinate a piacimento, e dei prigio­nieri politici che vi avrebbe trovato: di tutti i paesi dell'impero.
i La scena pietosa mi venne narrata dal prof. cav. Luigi {Rizzoli ohe l'ebbe dalla -viva voce della madre sua Carlotta Negri KizzolL.
Mueeo aivioodl-Padova, Archivio Cavalletto , B., n. 3261. E sempre a proposito di olù, molti anni dopo (21 luglio 1870), neU'oooasione ohe la prediletta eoa cugina Carlotta passava a seconde nozze con Antonio Kizzoli, nel mandarle da Firenze un suo dono nuzin/ley raèordava il Cavalletto l'episodio del loro Incontro alla stazione di Padova, con un suo biglietto cosi concepito : Cara Carlotta, il saluto che tu pietosa colla benedetta tua Madre desti a me pri­gioniero dell'Austria nel maggio: 1853 nel mio paesaggio per codesta Stazione ferroviaria, non si cancellerà mai dalla mia memoria. Gradisoi questo piccolo rioordo di cordiale riconoscenza . LAautografb gì! trojva presso la famiglia fiiz-zoli, che mi permise di tramo copia.
Lettera 2 giugno 1853, da Josephstadt alla sorella. Mmeo etilico di fc doro, Archivio Cavalletto, B., n. 3261. Lettere utfloiati dal aaroerp.