Rassegna storica del Risorgimento

PIAZZA ALESSANDRO ; GARIBALDINI
anno <1935>   pagina <928>
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H NOTERELLE EPISTOLARI H
I DI UN ROMANO DEI MILLE H
I volontari romani che parteciparono alla Spedizione dei Mille furono: Vincenzo Ceccarelli di Luigi, Raffaele Gabrieli di Giuseppe, Alessandro Pelusini, Alessandro Piazza di Gaetano, Lorenzo Scotto di Giuseppe; se aggiungiamo a questi Antonio Tolomei di Collepardo arrivano a mezza dozzina i sudditi dello Stato Pontificio al seguito di Garibaldi per la liberazione delle Due Sicilie.
Si spiega tale scarso concorso di militi romani dovendo ammet­tere la pronta determinazione e l'estrema segretezza con le quali venne preparata l'impresa. E noto infatti che dopo disdetta la preparazione dei duecento Cacciatori delle Alpi fu nuovamente concertata e decisa all'ultim'ora con rapidità impensata la spedizione per l'Isola.
Ai pochi Romani su nominati fu possibile parteciparvi perchè essi dimoravano, per ragioni di lavoro, a Genova, a Novi ligure ed alla Spezia.
Le noterelle aneddotiche di Alessandro Piazza, che qui riproduco, sono scorrevolmente comunicative, colorite di vivaci espressioni e di mordaci epiteti non tutti riferibili nella loro impetuosa espressione originale, e formano un notiziario epistolare inviato ad intervalli ai fratelli dimoranti in Roma.
Le lettere venivano recapitate col solito generoso concorso del personale di bordo dei velieri che, per ragioni commerciali, approda­vano ai Porti fluviali di Ripagrande e Ripetta.
II fervore repubblicano del Piazza, che conservava ancor profonda nell'animo l'infinita amarezza della sopraffazione del 1849, della quale fa vittima, ringagliardisce nelle lettere stinte dal tempo e lumeggia, tra periodo e periodo, l'indomita volontà dell'uomo nella consape­volezza dell'azione. Vi si rivela turbinante la passione del Risorgimento in quell'anno veramente epico per la storia della Patria.
H Piazza era orafo di bell'arte e di delicato stile, diguisachè aveva trovato facile lavoro a Genova dopo il suo esodo da Roma, e colà man-tenevasi mazziniano fervente fra partigiani di una forte politica di azione in contrasto con le correnti cavourriane dell'epoca.
Non in questa che pubblico, ma in altre numerosissime lettere lo scrivente ci si rivela tenero di affetti famigliari seppure severo net-razione di soldato; egli vive da anni lontano dalla casa paterna e