Rassegna storica del Risorgimento

BUONCRISTIANO VINCENZO ; IANNARELLI GENNARO ; FRANCO ANTONIO ;
anno <1935>   pagina <932>
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CARATTERISTICA DI RIVOLUZIONARI I E DI REAZIONARI DEL RISORGIMENTO
DA ALCUNE LETTERE INEDITE i)
Il Duce, in uno fra i suoi memorabili discorsi, rievocando la vita ed esaltando lo spirito e le opere di Paolo Boselli, con impa­reggiabile scultoria maestria, sintetizzava: <c fra il cozzare delle dot­trine, delle tradizioni e dei temperamenti individuali un sogno, un proposito comune affratellava gli animi: l'indipendenza e l'unità della Patria. Il Regno d'Italia era nato, mutilato, nel 1861, di Roma e di Venezia, di Trieste e di Trento, ma le generazioni future avrebbero completata l'opera e portata l'Italia alle sue giuste frontiere inviola­bili... La vecchia destra lo aveva iniziato alla politica con Quintino Sella, ma successivamente non rifiutò la sua collaborazione a Francesco Crispi, uomo di sinistra nella terminologia parlamentare, più che nei fatti .
Ognuno pensava a suo modo, e diceva e scriveva il proprio pen­siero, ma questa concezione di libertà non era allora, come divenne dopo, senza limiti : essa era disciplinata e soprattutto, contenuta dal proposito comune che affratellava gli animi: l'indipendenza e Punita della patria . L' obbedisco di Garibaldi era stato già pro­nunziato da altri prima di Garibaldi, e fu ripetuto da molti rivoluzio­nari del Risorgimento meno noti. Il pensiero forse restava, ma l'azione non aveva luogo; e taceva la parola, lo scritto e l'azione dinanzi al supremo interesse dell'unità e dell'indipendenza della patria, e si aspettava, tacitamente fidenti. Gli estremisti, gli uomini di sinistra, venivano moderati dagli uomini di destra. Crispi dovette dire in omaggio appunto all'unità e all'indipendenza d'Italia: La monar­chia sabauda ci unisce, la repubblica ci divide . E questo motto è stato ripetuto da tutti i repubblicani italiani che furono e che sono stati. Gli uomini del Risorgimento si differenziavano per. il tem­peramento più o meno espansivo ed impulsivo, per il coraggio, maggiore o minore, di affermare in pubblico con le parole, o con lo scritto, il proprio pensiero. Vi erano i silenziosi, i cauti, i prudenti, i moderati,
n Sono sei lettere autografe di patriotti lucani (V. Buoncristiano, A. Maturi, N. Grimaldi, G. Iannarelh, G. Racioppi), e una copia di lettera del capo bandito Franco da me trovate fra le carte del fu mio padre, Raffaele, e donate al Museo del Risorgimento in Roma,