Rassegna storica del Risorgimento

BUONCRISTIANO VINCENZO ; IANNARELLI GENNARO ; FRANCO ANTONIO ;
anno <1935>   pagina <935>
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Caratteristica di rivoluzionari e di reazionari del Risorgimento 935
il Generale Boldoni me ne darai i miei rispettosi saluti di un vecchio suo soldato, e perchè meglio mi ricordi, ricordandomi io sempre con stima d'un valoroso superiore, gli dirai che sono quello che il mio cavallo (senza avere io colpa) gli tiro un calcio sul ponte vicino Potenza, lo colse in una gamba, e Egli disse queste precise parole Se ne andrebbe S. Pietro ! . Fu la sera dell'I 1 agosto 1860. Più fui dei trenta a cavallo che Egli mandò a prendere tutto il deposito che aveva il Borbone in Aulctta. Avrei piacere tenere una sua fotografia, e credo non la neghi ad un vecchio soldato .
Antonio Maturi morì povero, ma il R. Console d" Italia gli fece avere solenni funerali; e ebbe cura di fare tenere alla famiglia in Latronico (Potenza) il R. decreto con la relativa medaglia d'argento al valore conferitagli nel 1869 per la repressione del brigantaggio, e fra le altre carte anche una piccola fotografia di Giuseppe Garibaldi. Antonio amava le fotografìe degli uomini sotto cui aveva militato, e al Boi-doni, come s'è letto, non chiedeva altro che questo !
Pietro Lacava nel suo discorso al Teatro Mercadante in Napoli in occasione dell' 8 Congresso dei Superstiti, accennò fra l'altro ai seimila ducati in piastre borboniche consegnate dal Mignogna a Garibaldi appunto in Auletta, e Garibaldi gli disse gradisco più questa somma che un esercito, il che sta anche a dimostrare che quel che mancava era il denaro.
Lettera di Nicola Grimaldi a Raffaele Maturi.
21 agosto 1860 da Francavilla sul Sinni.
Caro collega,
In giornata riceviamo lettera da Potenza. I nostri volontari giunsero colà il giorno 18, dove trovarono la resistenza dei Gendarmi, e dopo poche fucilate i mede­simi Gendarmi fuggirono lasciando 18 morti e 5 prigionieri. Dei nostri forse solo due, tra i quali il Sig. Assetta di Laurenzana. Il Colonnello Boldoni piemontese con 2000 del Distretto di Melfi occupa il Marmo per impedire la discesa di altri reggi­menti in Potenza. Il capitano che comandava la Gendarmeria è stato mutilato di tutte due le mani in pena del suo tradimento. Aspettiamo altri precisi, e se occorre si farà altra spedizione. Ti abbraccio.
Aff.mo Collega N. Grimaldi.
Il dott. Nicola Grimaldi, capitano delle Guardie nazionali in Fran­cavilla sul Sinni, veniva catturato da Antonio Franco, ex soldato bor­bonico capo bandito, il I giugno 1862, e 15 giorni dopo, subendo inau­diti martiri (venne anche accecato), fu bruciato vivo ! Nel novembre dello stesso anno 1862 la masseria Vignale, di proprietà Maturi, in