Rassegna storica del Risorgimento
BUONCRISTIANO VINCENZO ; IANNARELLI GENNARO ; FRANCO ANTONIO ;
anno
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1935
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pagina
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938
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938 Egidio Maturi
spiacevole come chi teme per cose a sé caramente dilette 1 Se dal naufragio dei nostri vecchi libri e delle ora antiquate teoriche, il tuo libro mi salverà la libertà e il diritto ebbene niente sarà perduto, fuorché l'onore.
Giacché non ti nascondo, che nelle mie brevi, molto brevi, meditazioni filosofiche, da solo a solo , restavo sempre con un dubbio crudele e prepotente, non facessero i filosofi siccome fanno i popoli fanciulli, i quali adorano ciocché credono ed odono ciocché sentono. Quella facoltà dello intuito mi pareva, in ultima analisi né più né meno che una mistificazione. Erano da anni parecchi che lasciata questa vecchia strada, avrei desiderato inoltrarmi in quella della filosofìa della natura, come gli Egheliani e Carus mi si dicea che l'ebbero aperta, per uscire una buona volta da quel giuoco di bussolotti, che tu graziosamente metti in ridicolo, nell'articolo che mi hai mandato, delle formule L'uno crea il multipli ce, L'ente crea l'esistente etc. Avevo già in pensiero che gli studi nostri erano da rifarsi, e che tutto il catafascio delle teoriche filosofiche ed estetiche meritavano conferma.
Per l'estetica infatti non mi ha persuaso mai la scuoia, che mette la teologia cattolica in tutti gli intingoli, e quanto alla storia delle religioni credo lo stabilimento di tutte quante esse siano, un fatto naturale. Di avanzare, ovvero di entrare per questa novella via mi ha mancato l'opportunità o la volontà, che sia, giacché altra corrente di studi e di necessità ebbe assorbito il mio spirito. Non son dunque pregiudizi di scuola, o di educazione religiosa che possono preoccuparmi nel seguirti per la via che vuole dimostrare l'uomo un prodotto, una derivazione della Natura, una emulazione della scimmia etc. Ma, in tutto questo, mi salverete voi la libertà ? ed io sono con voi. E se nulla sarà nell'intelletto che pria non fosse nel senso, mi darete voi ragione degli universali, della idea dell'ordine e del diritto ? Se sì, saremo di accordo.
Tu non ti aspetterai che io entrassi in ulteriori polemiche, le armi mi mancherebbero affatto, ancorché ne avessi voglia, e non ne ho, perchè, propriamente parlando, sono un semplice dilettante, che vorrei conoscere l'enigma delle cose, o ci venga dal cielo o dalla terra la chiave dell'enigma.
Fa presto adunque a pubblicare il tuo libro, che, ad ogni modo, e di sicuro, ti farà grande onore. La parte che abbraccia la Cosmologica credo che riuscirà molto nuova, e (nell'articolo) mi ha piaciuto moltissimo;. anzi (a giudicarne dal breve articolo stesso) dovrà convincere più che non sarà forse dalla seconda.
Leggemmo con piacere il tuo inno di guerra, ed io lo ebbi a Saponara, ove mi trattenni qualche tempo. Veggo che la gravità degli studi e delle occupazioni non ha tarpato le ali alla tua fantasia. Io non sono però dell'avviso di Guerrazzi: converrebbe, almeno, che egli predicasse di esempio, né so quanto conferisca al rispetto che si debba all'uomo, il vedere che in Parlamento viene a giurare quella tale e nota forinola al Re... e poi scrive e parla, fuori del Parlamento, come se potesse l'uomo staccarsi in due o tre uomini; e ognuno comportarsi diversamente. Io, mio caro Raffaele, sono in politica dell'empio setta, come dice il Guerrazzi, de* moderati; ed ho aspirazioni, criteri e desideri molto discreti.
È vero che in questa benedetta guerra, noi non abbiamo potuto acquistare la coscienza dell'esser nostro, né l'Europa ne avrà tratta la opinione della nostra forzai Ma se la fortuna o gli uomini anno mancato all'Italia, dovremo dunque, noi maggioranza, seguir la politica, che oggi Guerrazzi vorrebbe imporre coi circo e meetings, la politica, cioè, che da soli, senza alleanze, ed in dispetto dell'Europa, ci vuol fare proseguire la guerra all'Austria sino a che si abbia il Quaroaro ?