Rassegna storica del Risorgimento
BUONCRISTIANO VINCENZO ; IANNARELLI GENNARO ; FRANCO ANTONIO ;
anno
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1935
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pagina
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941
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APPUNTI, NOTIZIE E VARIETÀ
PER IL MUSEO DEL RISORGIMENTO DI ANCONA. Riproduciamo dal Corriere Adriatico del 19 novembre u. s. il seguente articolo del segretario del Comitato di Ancona del nostro Istituto, aw. Guido Podaliri-Vulpiani.
Nei giorni scorsi, il prof. A. M. Ghisalberti, segretario generale del R. Istituto per la storia del Risorgimento, ha visitato l'archivio ex delegatizio, la biblioteca comunale, e quelle stanze ove oggi giacciono (è questa la parola esatta) stampe, armi, medaglie, ricordi e cimeli insomma che dovranno costituire il Museo del risorgimento in Ancona.
Già il Comitato di Ancona, del R. Istituto per la Storia del Risorgimento che è uno dei più numerosi e attivi del Regno, contando oltre 300 soci aveva (e sino dalla sua costituzione) richiamata l'attenzione delle locali autorità e gerarchie sulla assoluta necessità di costituire in Ancona, il Museo del Risorgimento.
II podestà del comune di Ancona, che ha dimostrato grande interesse all'argomento e destinava, anzi per ospitare il costituendo Museo, alcuni locali (forse non sufficienti), contigui all'esistente Museo Nazionale prometteva l'appoggio del comune di Ancona.
Tali locali prossimi anche alla civica biblioteca e pinacoteca comunale sono attualmente occupati dall'istituto e laboratorio d'igiene della provincia di Ancona e dall'istituto e laboratorio che dovevano da tempo essere trasferiti in via Farina, nel palazzo dell'ex ospedaletto dei bambini.
I lavori di adattamento di questo palazzo vanno a rilento per giustificati motivi di vario genere, e cosi i locali destinati al Museo del Risorgimento non sono ancora liberi.
La museotecnica con questa brutta parola si designa l'insieme di norme e precetti che dovrebbero presiedere alla costituzione e formazione dei Musei, insegna che essi sono i luoghi ove, a scopo educativo si conservano e custodiscono, secondo le buone regole, documenti, pubblicazioni, medaglie, decorazioni, armi, bandiere, divise, stampe, opere d'arte e cimeli in genere.
L'esposizione, in ordine cronologico, con sapienti raggruppamenti, sarà quanto mai suggestiva, mentre le ben ordinate raccolte di documenti e libri, a disposizione dello studioso, daranno modo a costui di indagare sugli eventi passati e di trovare prontamente la notizia che ricerca.
Nei musei del Risorgimento, occorre quindi distinguere il museo propriamente detto, che è la parte, comune agli studiosi e al pubblico di qualunque livello culturale sociale, l'archivio e la biblioteca, alla quale sarà indispensabile unire uno schedario, che dia notizia di quei documenti che trovasi nell'ambito della giurisdizione territoriale del museo, ma che sono conservati presso Enti o privati.
La riunione di questi tre elementi museo, biblioteca ed archivio, danno quell'insieme, idoneo a costituire, un mezzo di educazione politica e sociale e costituiscono l'ambiente favorevole e necessario alle ricerche degli studiosi.
Ancona è tra quelle città italiane, che hanno partecipato sempre ai movimenti diretti a formare l'Unità spirituale e materiale della Patria.
Già nel 700 indubbi segni di un risveglio della coscienza nazionale, si trovano nella vita delle varie accademie locali.
L'invasione francese e la parentesi repubblicana, l'assedio degli austro-russo-inglesi, l'impero napoleonico e il passaggio di Murat gettarono quel seme, che farà