Rassegna storica del Risorgimento

BUONCRISTIANO VINCENZO ; IANNARELLI GENNARO ; FRANCO ANTONIO ;
anno <1935>   pagina <942>
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942 Appunti, notizie e varietà
rinchiudere prestissimo nelle carceri politiche i più coraggiosi patriotti, e farà di An­cona, un attivissimo centro di cospirazioni contro chi si opporrà all'unità della Patria. Nel 1831 è Ancona ancora una volta investita dagli austriaci e si arrenderà a quella capitolazione che Mamiani non volle firmare.
Pio IX di Senigallia, ridesta le speranze degli italiani deluse le quali, in Ancona si proclama la Repubblica anconitana, che scrive pagine bellissime di gloria e di eroismo emulando Venezia, Milano, Roma e Brescia.
Dal 1849 al 1860 ovunque si innalzi un'arme per la lotta c'è un anconetano Che offre il braccio e il cuore, mentre in Ancona, nel decennio della occupazione austriaca, tutta la popolazione, assume un atteggiamento di virile riserbata fierezza. In Ancona Vittorio Emanuele II sbarca nel 1860 e da Ancona lancia il proclama ai popoli della Italia Meridionale.
Nel 1866 da Ancona parte la armata, al comando di Persano, per le acque di Lissa e nelle acque del nostro porto ritorna dopo la battaglia, ma è nel nostro bel San Ciriaco, nell'agosto del 1866 anche che risuona la parola di Simone Pacoret di Saint Bonvaticinate una nuova e forte marina italiana.
L'unità della Patria proclamata e non raggiunta, indica agli italiani Trento e Trieste. Oberdan è in Ancona prima del suo olocausto e vivi e affettuosi sono i rapporti tra la nostra città, Trieste l'Istria e la Dalmazia. Negli anni che precedettero la guerra mondiale, più di un anconitano fu arrestato a Trieste ed espulso dall'impero per aver svolto propaganda irredentista. In Ancona fece capo in parte la progettata spedizione in Albania; tra i volontari garibaldini nelle Argonne, furono molti anconitani e alcuni caddero da eroi, come molti anconitani erano stati a Domokos indossando la camicia Rossa accanto ad Antonio Frati alla cui salma Ancona rese ororanze solenni*
La guerra mondiale vide Ancona in linea, pronta a sopportare la offesa nemica, con romana fierezza, e per tre anni con la sua anima garibaldina che mai aveva smar­rito, irrise al nemico che l'offendeva.
Dopo la guerra: Fiume. Altri volontari e mezzi diede la nostra città alla città olocausta, questa città, la cui occupazione da parte delle squadre d'azione fasciste, sarà il presupposto e la premessa a quel grande evento che è la Marcia su Roma.
Un museo del Risorgimento, che raccoglie le memorie di un così glorioso passato, sarebbe tra i più interessanti dell' Italia.
Richiamerebbe l'attenzione degli studiosi e parlerebbe al cuore del nostro popolo, che sente la tradizione del Risorgimento.
Confidiamo che con la maggiore sollecitudine le autorità locali, vorranno aiutare l'iniziativa del comitato di Ancona del R. Istituto per la Storia del Risorgimento, accelerando la consegna dei locali promessi o di altri se questi si rivelassero insuffi­cienti e contribuendo inoltre con fondi e materiali alla costituzione del Museo .
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DONI AL MUSEO DEL RISORGIMENTO DI MODENA. Continua al Museo del Risorgimento di Modena l'interessamento di benemeriti donatori, che la Direzione desidera segnalare, com'è uso, a lode ed esempio. Alcuni degli ultimi doni giunti alla Direzione suddetta vanno utilmente ad accrescere la non vasta ma pur pregevole biblioteca, arricchitasi anche di recenti acquisti, altri si intonano particolar­mente al momento attuale e costituiscono è sperabile una prima risposta all'appello fatto su queste stesse colonne affinchè i cittadini ricordino quanto oppor­tuni e graditi sarebbero, fra le raccolte del Museo, i ricordi delle nostre prime im­prese africane. Ecco pertanto, riassunto in qualche parte per brevità, un nuovo elenco: Sig. Pio Bizzarri: il Volume L'Italia nei canti dei poeti stranieri contempora­nei, tradotti da G. Strafforello; opere storiche del LA FARINA, del Cuoco, *M8ei volumi); una raccolta di opuscoli politici, stampati dal Grazioli di Parma nel 1859.