Rassegna storica del Risorgimento

BUONCRISTIANO VINCENZO ; IANNARELLI GENNARO ; FRANCO ANTONIO ;
anno <1935>   pagina <943>
immagine non disponibile

Appunti, notizie e varietà 943
Prof. Giovanni Maioli: quattro opuscoli dello stesso donatore, direttore del Museo del Risorgimento di Bologna, gu vari argomenti riguardanti il Risorgimento in Romagna;
Prof. Tommaso Sor belli: una recente sua pubblicazione, intitolata Riflessi delia guerra mondiale nella poesia latina contemporanea, estratta dagli Atti del III Congresso di studi romani. *
Sig, Giulio Cesare Roccavilla: il volume illustrato di G. MARZARI, II martirio del Trentino.
Prof. A. Morselli: un numero unico illustrato dedicato al Cimitero di Redipu-glia; una medaglia commemorativa del cinquantenario di don Giovanni Verità.
Sig. Emilio Boni: un pugnaletto antico, a lama snodabile.
N. N.: Ritagli di giornali, con articoli riguardanti aspetti storici e politici dell'Africa Orientale.
Sig. Aldo BaJestrazzi: una grande litografia, del 1885, dal titolo L'Italia in Africa, con vedute di luoghi e ritratti di pionieri italiani;
Ing. comm. Emilio Giorgi: Africanella!, canzone militare per la vittoria di Cassala, dedicata al generale Baratieri, parole di R. BRACCO, musica di C. CLAUSETTI, con incisione.
* *
LA TRADIZIONALE AMICIZIA . L'on. Tommaso Palamenghi Crispi ha pubblicato nel Corriere Diplomatico e Consolare, a. XIV (1935-XlV), n. 306 un arti­colo su La Tradizionale amicizia inglese nel quale rammenta realistici, chiamiamoli così, giudizi inglesi durante gli anni del Risorgimento. Anche il sen. Giacomo Emilio Curàtulo ha, nella Nuova Antologia del 1 novembre, citato dati e fatti. Forse varrebbe la pena di ricordare quello che in tempinon sospetti serenamente aveva raccolto e pub­blicato (1918) Michele Rosi nel primo volume della sua Italia Odierna, miniera preziosa a cui molto si attinge anche quando non la si cita. Vogliamo ricordare le, chiamiamole cosi, franche risposte che quell'inglese al cento per cento che fu il Castlereagh dette a Lord Dentinak a proposito dell'abbandono in cui l'Inghilterra lasciò nel 1820 i Sici­liani cui aveva fatto elargire una costituzione nel 1812? In quanto alla natura dei rapporti colla Sicilia, sebbene il Governo abbia sempre portato molta stima e affezione a quel Paese, non fu tuttavia per questo motivo, né per assicurare la felicità della Sicilia, che le truppe inglesi si furono stazionate. Era col fatto una occupazione militare ... La costituzione del 1812 non poteva reggersi: Gli autori di essa avevano aspettato di prendere per modello la Costituzione inglese, e credo che essi presero anche la mi-mura della tavola sulla quale mi appoggio in questo momento (0p. cu., I, p. 365).
* * *
AVVISO AI LETTORI. Con il prossimo numero la Rassegna, che, per ade­guarsi alle nuove necessità, ha già notevolmente ridotto i] numero delle pagine, adotterà una diversa composizione e giustezza di pagina.