Rassegna storica del Risorgimento
BUONCRISTIANO VINCENZO ; IANNARELLI GENNARO ; FRANCO ANTONIO ;
anno
<
1935
>
pagina
<
946
>
946 Libri e periodici
Venderne, perchè non ne siano del pari, infirmati gli altri libri ai quali attende la nobilissima fatica di lei.
Se sono completamente d'accordo con l'autrice sull'impossibilità di pubblicare integralmente il Giornale per la sovrabbondanza di materiale inutile, non posso del pari, compiacermi con lei per il metodo col quale questa cernita è stata finora condotta. Colpa questa da non doversi attribuire all'autrice che non ha (e non può avere) pratica di pubblicazioni siffatte, sibbene da imputarsi a coloro che l'hanno consigliata nella stesura del lavoro. Perchè sprecare pagine e pagine nella descrizione di un banalissimo viaggio o di un'ancora più banale passeggiata in carrozza? Perchè non lasciare questo posto agli apprezzamenti della regina su uomini e su avvenimenti, apprezzamenti che non trovo quasi mai nel libro e che non posso credere manchino nel Giornale? Perchè abbandonarsi a lunghe digressioni, e non certo eruditissime, che servono di chiosa a particolari piuttosto insignificanti? Perchè appesantire il volume con lunghi brani riportati dall'opera del Trognon su Maria Amelia, unica fonte bibliografica alla quale ricorre l'editrice di questo Giornale ?
Tutti questi sono difetti da eliminare specie ora che, nel secondo volume, la narrazione diverrà più interessante. La duchessa di Vendòme e chi l'assiste hanno a loro disposizione moltissime eccellenti pubblicazioni del genere, italiane e francesi. Su quelle occorre modellarsi. Bisogna pubblicare integralmente tutto quanto possa interessare la Storia, riassumendo (a meno che non si tratti di una descrizione vivace ed artistica) le parti a carattere intimo ed aneddottico ; occorre bandire la prosa del Trognon, limitandosi solo a dare, in nota l'identificazione dei personaggi che nel testo non sono chiaramente indicati (e consiglio questo metodo da seguire, perchè si tratta del lavoro di una dama che non può procedere a raffronti critici tra il testo del Gior-naie e gli avvenimenti così come sono narrati dai vari storici), occorre, infine, e lo ripeto ancora, trascrivere attentamente l'originale o tradurlo bene, per non più cadere in errori di trascrizione che, perdurando, renderebbero difficile assai, se non impossibile, l'identificazione di alcuni luoghi e di alcuni personaggi.
Solo cosi il seguito di questa pubblicazione potrà riuscire veramente utile al vasto mondo degli studi, che intanto plaude all'iniziativa della duchessa di Vendòme.
ALESSANDRO CUTOLO
Le Marche nella rivoluzione del 1831, edito a cura del Gomitato di Macerata della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento Italiano ; Macerata, Unione Tipografico Operaia, 1935-XIII, in 8, pp. 317, s.p.
A cura dell'antico comitato di Macerata del nostro Istituto è stato pubblicato, con un ritardo non imputabile ai compilatori, un volume, che raccoglie varie monografie, sulla partecipazione delle Marche alla rivoluzione del 1831.
Hanno, a questo volume, la cui prima ideazione risale al 1930, dato il loro contributo, accanto a noti studiosi di storia del Risorgimento, alcuni giovani che dimostrano, con la loro attività, quanto interesse destino ancor oggi quelle vicende che portarono all'Unità e alla indipendenza della Patria.
Precede un saggio, a carattere generale, dovuto a Domenico Spadoni, e seguono studi, con riferimento ai vari paesi delle nostre Marche, dovuti a Maria Pettini per Pesaro, Enrico Liburdi per Urbino, Adolfo Mabellini, il valoroso bibliotecario della Federìciana, per Fano, Giovanni Annibaldi per Jesi, Giovanni Spadoni per Macerata e ancora Enrico Liburdi per Fermo e Ascoli.
Di Francesca Falaschi vi è uno studio su la Rivoluzione in Ancona, che, per la materia trattata, è tra quelli di maggiore interesse, in quanto in Ancona si svolsero i fatti e le vicende, diremo così centrali, di quel moto che conferma essere state le Marche tempre e dovunque in prima linea nelle vicende del Risorgimento.