Rassegna storica del Risorgimento
BUONCRISTIANO VINCENZO ; IANNARELLI GENNARO ; FRANCO ANTONIO ;
anno
<
1935
>
pagina
<
951
>
Libri e periodici 951
Fino al 1870 gli interessi in essa preponderanti sono quelli delle Potenze formanti il Concerto europeo: Gran Bretagna, Francia, Russia, Austria e Russia, oltre naturalmente la Turchia. L'Italia prima divisa, poscia intenta al conseguimento dell'unità politica, non vi entra che a sprazzi ed il C. che, pur facendo con questo lavoro opera di italianità, è rigidamente ed obbiettivamente storico, mantiene le proporzioni con giusto equilibrio. Vengono ricordati la guerra di Candia (p. 10) , la conquista della Morea, ultima gloriosa impresa di Venezia (pp. 11-12), l'infelice scambio del Peloponneso contro Cerigo, Butrinto, Vonizza e Prevesa (pp. 14-15), la parte assunta dal Piemonte contro la Russia (pp. 135 e 189-90) e al Congresso di Parigi (pp. 209-10), l'influenza dell'amicizia franco-russa sulla crisi del 1859 (pp. 223-27); ma logicamente là dove l'azione italiana viene messa in luce è nella parte che tratta gli avvenimenti d* Oriente dopo la guerra franco-prussiana e la chiusura della prima fase del nostro Risorgimento (pp. 241-406). Tengono forse per la prima volta rilevati con indipendenza di giudizi ed alla luce dei nuovi documenti diplomatici l'azione di Visconti Venosta durante la Conferenza di Londra del 1871 (p. 245), l'atteggiamento italiano dinanzi all'espan* sione austriaca in Bosnia (pp. 269, 282-84, 321-23) e durante il Congresso di Berlino (pp. 312-13, 318, 321-23, 326), le ripercussioni delle decisioni del Congresso sul nostro paese (pp. 330-32). È un vero peccato (e il C. lo rileva) che la mancanza dei document i diplomatici italiani obblighi l'A. a seguire le fasi della nostra politica sui documenti stranieri e pertanto gli renda talora impossibile il recar luce su taluni punti essenzial i per una esatta valutazione della nostra diplomazia (pp. 325-330).
Il volume non si arresta al 1878. Gli ultimi tre capitoli (pp. 347-406) trattano tre avvenimenti posteriori al Congresso di Berlino e da esso direttamente derivanti: la questione di Tunisi, la questione d'Egitto e la politica austriaca nei Balcani (accostamento austro-serbo, alleanza austro-romena e questione bulgara) e giunge così alle soglie della grave crisi del 1887 che, portando alla rottura dell'alleanza dei Tre Imperatori, preparò l'alleanza franco-russa, destinata ad avere un'importanza capitale per la storia dell'Europa e del mondo.
Soprattutto interessante è per noi il capitolo su Tunisi, che rievoca l'acuto conflitto ìtalofrancese,iniziatosi con una gara di concessioni economiche e finito col trattato del Bardo (che tanta ripercussione ebbe sulla politica del nostro paese), anche se vi manca un giudizio complessivo sulle figure principali; il Cairoli ed il Macciò.
Un'ampia bibliografia, suddivisa per argomenti, chiude questo primo volume che ci fa desiderare la prossima pubblicazione della continuazione affinchè la parte avuta dall' Italia nella Questione d'Oriente possa avere finalmente un'adeguata trattazione.
FEDERICO CUBATO
F. CATALUCCIO, Antonio di San Giuliano e la politica estera italiana dal 1900 al 1914 (Pubblicazioni del R. Istituto Superiore di Scienze Sociali e Politiche Cesare Alfieri in Firenze); Firenze, Le Mounier, 1935, in-8, pp. 173, L. 16.
L'idea di tratteggiare la figura del Marchese di San Giuliano, che fu indubbiamente uno dei più fattivi uomini politici nostri ed al cui nome restano indissolubilmente legatela conquista delle nostre colonie Mediterranee, la presa di possesso del Dodecanneso e la proclamazione della neutralità italiana, è indubbiamente ottima, soprattutto in questo momento in cui da parte di un nostro ex diplomatico, F. Tommasini, si cerca di sopravalutare l'importanza dell'azione di un altro nostro ex ministro degli esteri dei gabinetti Gioitoti, T. Tittoni.
Il compito non era dei più facili ed il lavoro si può infatti dire soltanto parzialmente riuscito, perchè indubbiamente numerose lacune (soprattutto di fonti) e qualche pecca ne necessitano una messa a punto.