Rassegna storica del Risorgimento

BUONCRISTIANO VINCENZO ; IANNARELLI GENNARO ; FRANCO ANTONIO ;
anno <1935>   pagina <952>
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952 Libri e periodici
Per il primo capitolo, in cui l'A. tratteggia l'uomo e la sua formazione, intellet­tuale e politica, il C. si è potuto giovare di lettere inedite del ministro alla figlia Baro­nessa Carina Beneventano del Bosco, e pertanto ci ha apportato un contributo inte­ressante, anche se come mole non cospicuo, alla delineazione dell'uomo.
H secondo capitolo, che prospetta la situazione dell'Europa al momento della Conferenza di Algesiras (1906) è fatto brevemente ma con esatta visione della posi­zione delle singole potenze. Però l'A. erra ponendo l'accordo austro-russo di Muerz-steg (PP- 23 e 26, e questa ripetizione ci assicura che non si tratta di errore tipografico) nel 1904, mentre esso fu stipulato il 2 ottobre 1903 dai ministeri degli esteri austriaco e russo, rispettivamente Conte Goluchowski e Conte Lamsdorff, durante la visita com­piuta dallo Zar Nicola II a Francesco Giuseppe a Vienna.
Dopo di che il C. entra nel vivo dell'argomento e tratta l'azione del di San Giuliano quale ministro degli esteri dei gabinetti Fortis (24 dicembre 19051 febbraio 1906), Luzzatti (31 marzo 1910-18 marzo 1911), Giolitti (30 marzo 1911-10 marzo 1914) e Salandra (dal 21 marzo 1914 alla morte del di San Giuliano avvenuta il 16 ottobre dello stesso anno) e le due ambasciate rette a Londra ed a Parigi nel periodo 1906-1910.
Un periodo vasto di storia nostra e di storia europea, la cui trattazione è stata svolta in modo non perfettamente equilibrato: infatti rapidamente sono stati rivis­suti il periodo di appartenenza al Ministero Fortis (pp. 3034) ed il periodo in cui lo statista siciliano resse le due suddette ambasciate (pp. 34-36). E ben vero chela man­canza dei documenti diplomatici italiani obbliga purtroppo lo studioso di cose nostre a vedere i nostri avvenimenti attraverso la lente straniera, non sempre bene informata e spesso frammentaria; ma indubbiamente l'informazione avrebbe potuto essere più ampia se l'A. avesse fatto largo uso anche dei documenti diplomatici francesi ed inglesi, soprattutto di questi ultimi che egli trascura quasi certamente per ignoranza della lingua inglese, non essendo ammissibile che il C, bene informato sulle fonti in lingua tedesca, ignori i British Documenta on the Origins ofthe War. pubblicati da G. P. Gooch e da H. Temperley.
Cosi per l'ambasciata del di San Giuliano a Londra, il C. avrebbe potuto trarre giovamento citando il rapporto di Grey a Sir Rennell Rodd contenente le spiegazioni del di San Giuliano sui colloqui di Racconigi tra Tittoni e Isvolski (IX, parte I, n. 70), spiegazioni che chiarirono un equivoco sorto da una conversazione che, a tal proposito, aveva avuto luogo fra Tittoni e Sir Rennell Rodd (IX parte I, n. 73, nota e n. 80); come invece per quanto riguarda la visita del di San Giuliano al Conte Aerenthal il nostro A. avrebbe tratto indubbio giovamento se oltre all'appunto di Aerenthal con­segnato il 16 settembre 1910 alla "Wilhelmstrasse (Grosse Politih, XXVII, n. 9864) appunto che egli cita a p. 41, si fosse giovato del rapporto di Sir Rennell Rodd a Grey in data 4 settembre 1910 (British Documenti, IX, parte I, n. 179) nel quale sono rife­rite le-impressioni del di San Giuliano sulla sua visita ai dirigenti austriaci. Non che tale documento riveli qualche cosa di assolutamente nuovo; ma prospetta l'altra faccia della medaglia e pertanto completa ed integra la documentazione tedesca.
Nel caso specifico, il documento inglese ha maggiore importanza per la com­prensione della nostra situazione diplomatica, perchè riferisce le impressioni del di San Giuliano stesso, mentre quello* tedesco, citato dal C, riferisce le impressioni di Aerenthal sul ministro italiano. a . .
E cosi pure quando il nostro A. riporta le opinioni di alcuni uomini politici stra­nieri sulla preparazione del conflitto italo-turco nell'estate 1911 (pp. 58-59), sarei) e stato interessante citare un dispaccio di Sir Rennell Rodd a Grey in data 31 lugl (B. D., IX, parte I, n, 222), nel quale l'ambasciatore britannico a Roma esponeva le spiegazioni date dal San Giuliano sulla sostituzione del Barone Mayor des Hanches, nostro ambasciatore nella capitale turca, e sulla partenza da Tripoli del Console Gene­rale, cornili, Pestalozza, ed infine riferiva ampiamente il pensiero del di San Giuliano sulla questione di Tripoli.