Rassegna storica del Risorgimento

STORIOGRAFIA
anno <1936>   pagina <7>
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Esame di coscienza
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nume; ma sopratatto perchè sorgenti e corso del fiume segnano la valle e la valle a sua volta segna l'ulteriore corso ed aiuta a ritrovare al mare la foce. Col nostro metodo storiografico, colla nostra ricerca e colle nostre conquiste noi siamo convinti di aver fatto opera di qualche utilità per' la conquista dell'avvenire nonché per la conoscenza del passato. Opera scientifica ed opera politica ad un tempo com'è nella dottrina fascista per la quale tutto concorre alla grandezza ed alla potenza concreta della Patria come forza viva in atto.
È perciò che questa nostra rassegna di sintesi ci dà grande con­forto quando la nave per correr miglior acqua alza le vele .
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Siamo certi di aver trovati i termini iniziali della storia del Risor­gimento, di avere segnata la fonte di un ciclo di storia' che giunge fino al Fascismo, dal quale nasce l'epoca nuova.
Il Congresso di Bologna, seguito agli studi ed alle ricerche apparse sulla nostra Rassegna, ha con le sue discussioni animate e profonde provato ormai senza possibilità di altra confutazione che il ciclo del Risorgimento trova le sue origini ai primi anni del secolo XVIII. Poiché bisogna segnare una data ed un fatto storico per precisare un principio ed una fine, noi questo principio l'abbiamo segnato nell'anno 1706 e nella battaglia di Torino colla, pace e coi trattati conseguenti venuti alcuni anni di poi.
Abbiamo dato ragione del metodo seguito per giungere a simili vittoriose conclusioni, metodo giustificato e dichiarato nelle prime nostre pubblicazioni sopra queste pagine, pubblicazioni che erano intese a preparare come fondamento l'ulteriore sviluppo della nostra inda­gine e del nostro apporto concreto alla Storia del tempo che studiamo. Siamo partiti dalla analisi concreta del nostro tempo perchè con l'occhio del tempo volevamo guardare la storia. La sintesi conse­guente a questa analisi l'abbiamo sottaciuta, anche perchè i vecchi metodisti dentro e fuori delle frontiere non ci accusassero di fare quella Storia per decreto che abbiamo respinto da noi come cosa banale ed indegna della serenità italiana. Ci siamo accontentati invece di partire dal 1922 per rimontare indietro la corrente e per identificarne il corso con pietre miliari che fossero nel dominio di tutti come i segreti di Pulcinella o come le non meno note e celebri trovate del molto ricordato signor de la Palasse.
Lasciata cosi da parte volutamente l'epoca fascista che, come epoca nostra, può sembrare legarci con troppo amore e con troppa passione per la grande creatura mussoliniana, abbiamo constatato lapalissianamente che nel 1922 la legge fondamentale dello Stato è,