Rassegna storica del Risorgimento

STORIOGRAFIA
anno <1936>   pagina <13>
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Esame, di coscienza
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È inutile ripetere ancora una volta che scrìviamo qui per la gente che sa e che non Ha ormai più. bisogno della prova spicciola di quanto in fatto è già acquisito alla scienza. Il periodo napoleonico ? Abbiamo già dimostrato anche noi come le due riprese di impero napoleonico non avessero davanti agli occhi il problema italiano in modo sostan­zialmente diverso, ai fini della politica estera, di quanto non l'aves­sero il regno dei Valois e dei Borboni.
La politica di Richclieu è, per le fortune della Francia, ancora viva oggi da quel tempo senza interruzioni di sorta in quel rispetta­bile e formidabile Stato.
E verissimo che l'impiego di truppa italiana e quella larva di regno unito sotto il primo Napoleone svegliarono un poco sentimenti ed aspirazioni ovunque per la penisola; ma i fatti ci dicono che senti­menti ed aspirazioni e conati generosi e sanguinosi trovarono soltanto cemento ed unità nello Stato Sabaudo, perchè è certamente vero... tutto quello che è avvenuto.
Le ipotesi dunque non servono a nulla e continuano a rimanere la parte più pulcinellesca, assurda e ridicola della antistoria. Le idee sono come le cifre delle statistiche: bisogna saperle leggere, interpo­lare, spiegare e comprendere. Non vi sono idee che non trovino nella storia la loro spiegazione nei fatti. I fatti sono e rimangono i padroni della storia, le pietre miliari di quella, i costruttori e fondatori della sua forza di ammaestramento per i popoli. I fatti ci hanno detto quando è sorto il periodo del Risorgimento e la constatazione ci ha portato un grande conforto. Noi non siamo figli dell'Europa ma di noi stessi, della grande matrice di Roma che ha saputo produrre i continui periodi della sua storia. Nessuno ci ha mai aiutati per aiutarci. Anche se l'aiuto è venuto di fuori, quando non è stato intenzionalmente di contrasto è stato rivolto ad un proprio interesse.e non mai al nostro. Se vi è un popolo che abbia avuto un destino contrastato e difficile questo è il popolo italiano, che in simile durezza di conquista deve apprendere tutta la forza, tutta la potenza, tutta la grandezza di questo suo destino di romanità. Ancora una volta per questa ripresa che è ben lontana dal vedere il suo glorioso meriggio: lantae molis erat romanam condere gentem !
V
H nostro esame di coscienza è finito.
Si dice, non a torto, che nei superficiali e negli uomini di scarsa vita interiore la coscienza è così compiacente che trova nel soggetto ogni più comoda scusa alla propria turpitudine. Noi siamo ben sicuri di essere dei superficiali dotati di scarsa vita interiore; ma ci sentiamo