Rassegna storica del Risorgimento
STORIOGRAFIA
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1936
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de Vecchi di Val Cismon
legati da un affetto che non ragiona più ai nostri studi ed a questa palestra che è di tutti gli studiosi e di tutti gli Italiani, e perciò non è nostra se non a cagione dell'amore che a lei ci lega. Non sappiamo bene che cosa sia a portarci una illusione che potrebbe essere anche ingannevole, se il torpore della coscienza o la forza viva dell'amore, ma noi ci illudiamo di avere portato qualche utile agli studi storici in generale ed a quelli del Risorgimento in particolare, in questi poco meno che tre anni di appassionato lavoro e di cammino diritto.
Quanto abbiamo esposto è alcun poco un riassunto, un altro poco una spiegazione od un commento a quanto siamo venuti stampando in tre annate di questa Rassegna che, per bontà altrui, si è fatta molta strada ed è di per se stessa oggi una buona scuola. In quella illusione che abbiamo voluto confessare, a noi sembra di avere acquistato qualche verità per tutti e di averla distribuita senza neppure il desiderio di vedercela riconosciuta, che a tanto premio non sappiamo aspirare.
Ogni buon pensatore ed ogni uomo risoluto dovrebbe intanto riconoscere come il premiare sia uno degli atti più ostici alla natura umana; come ogni uomo che sia veramente tale non dovrebbe mai richiedere al suo simile un tale sacrificio. Noi desideriamo di essere catalogati fra questi ultimi, e perciò abbiamo fatto, per quanto potevamo e sapevamo, un pubblico esame di coscienza come onesti peccatori che aspirino ad essere giudicati e perdonali. Poiché tuttavia fra le qualità fondamentali del vero uomo è la fortezza, che altri chiama anche a ragione od a torto virilità, noi, che uomini interi desideriamo di essere, dichiariamo a conclusione di questo esame di coscienza che intendiamo perseverare nella via intrapresa, sia perchè ci pare buona, sia perchè non ci parrebbe di essere pienamente giusti senza la tenacia dei propositi. Invasati della nostra fede, noi continueremo per la via percorsa fin qui perchè, come siamo sicuri di essere vivi e forti, altrettanto siamo sicuri che questa è la via giusta. La via che dal passato porta all'avvenire.
La via dei costruttori, dei guerrieri e dei martiri.
La via dei fatti concreti.
La via del Fascismo.
La via di Roma.
de Vecchi di Val Cismon