Rassegna storica del Risorgimento

MINGHETTI MARCO
anno <1936>   pagina <47>
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Marco Minghsiti in alcune sue lettere 47
non abbia gli inconvenienti; sopra descrìtti sarà essa prescelta: se no Siena. Non voglio obbliare di dire che la ospitalità Genovese è splendida più di ogni altra ed affettuosa. Il Comune ha donato una descrizione di Genova e del Genovesato in 3 volumi opera che pel lusso tipografico è bellissima, e per l'ordine e l'esecuzione scientifica è un vero modello. Io non vidi mai Coro­grafia più completa, e meglio condotta. Inoltre ha dato una bella medaglia di Colombo: e poi ogni sera vi sono feste, conversazioni, balli etc. Ma qui usciamo dalla Scienza. E basti quel che ho gettato giù in fretta e che tu comunicherai a Carlino, e a chi desideri le novelle del Congresso.
Due parole ancora sopra un altro soggetto. Tutti gli uomini distinti del Piemonte, sono pieni di speranza nel nuovo Pontefice. Essi confidano nel buon senso del paese che saprà profittarne. Dico profittarne evitando il dupplice pericolo che vi è, o dell'inerzia, o della soverchia fretta., Bisogna appoggiare, spingere il Governo nella buona via ov'è entrato: ma non pretender troppo, non esser impazienti, non spaventarlo. Questo potrebbe comprometterci seriamente l'avvenire del nostro Paese e d'Italia, e tale è l'opinione universale di tutti gli uomini grandi che sono qui.
Voi altri dunque che siete ben voluti e stimati, predicate l'operosità, e la moderazione, e diri­gendo l'opinione pubblica, impedite tutto ciò che senza dar buoni risultamenti ha l'apparenza di esagerato e ricordatevi del motto festina lente. A chi scrìve la Storia è facile dettarne un periodo di dieci anni: a chi deve vivere la vita nelle nostre condizioni un tale perìodo è lunghissimo, ma v'ha più dignità in una calma e operosa tolleranza che nelle vane ed intempestive esigenze
Valerio ti saluta. Io ti abbraccio di cuore.
Tuo affino M.
P. S. Ritorno ora dalle Lezioni. II Cesare Cantù ha letto a quella di Geografia nn bel Rapporto sulle strade ferrate in Italia. Domani comincierà la discussione.
All'Orna tissimo
Signor Augusto Aglebert. Bologna.
Caro Gigi,
Se io avessi tempo ti scriverei a lungo: ma oltre le solite storie oltrecchè ho riempito io quasi intero il numero scorso del Felsineo (il quale ti prego di farti dare dal Giolini e di leggere, è il 29 Aprile) mi si aggiungono le faccende del matrimonio di mio fratello. Sicché bisogna che io mi limiti a mandarti le tre qui accluse per Torino, raccomandandoti di portarci quante più puoi notizie, e di dire a Valerio quelle cose che si accenni specialmente intorno ad Augusto.
Le notizie nostre sono buonissime: si procede veramente, e l'ultima circolare che crea un Consiglio di Stato panni il passo più rilevante che si sia fatto finora.
Sembra che a giorni sarà licenziato il corpo dei volontari,l) e in massima la Guardia civica è decisa.
Tu che hai meno da fare scrivimi spesso. Io ti saluto e ti abbraccio con tutto il cuore*
tuo Aff.mo Mughetti.
1) Si tratta dei famosi Centurioni. H Minghetti stesso recatosi a Roma a sollecitare l'isti­tuzione di una guardia di probi e onesti cittadini, faceva notare al cardinal Gizzi, Segretario di Stato, avverso alle pattuglie cittadine, parendogli pericoloso il dare le armi in mano al popolo, che però: un pericolo grave sarebbe sorto, se si manteneva quella organizzazione di volontari che aveva istituito nel 1831 il cardinal Bernctti, imperocché essi fossero stati i più fieri strumenti delle ire partigiane commettitori di misfatti sotto colore politico . (Miei Ricordi. L p. 216).