Rassegna storica del Risorgimento
MINGHETTI MARCO
anno
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1936
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pagina
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49
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Marco Minghetti in alcune sue lettere 49
venerdì mattina per Roma dove mi pare che l'orizzonte imbrunisca e si addensino le nuvi. Tanto più diviene difficile la nostra missione la quale mi preoccupa grandemente, e veggo che dovremo usare di gran coraggio e fermezza per vincere gli ostacoli contrapponendo alla politica di intrigo e di raggiro della Curia romana una politica franca e leale. Di Roma ti scriverò non appena potrò datti qualche certezza dello stato delle cose.
Quanto a Bologna io non posso che raccomandare a voi ed a tutti gli altri di stare il più possibile uniti, guardando il Sostanziale che abbiamo tutti commune; e cioè il progresso graduato ma fermo di tutte le istituzioni, la concordia fra il paese e il Governo, i preparativi alle armi ed alle eventualità della guerra futura. Tu puoi far molto, mio caro Gigi, col tuo ingegno, col tuo buon volere: ma fa d'uopo unire tutte le forze ad un fine. Ed. oggi che Piemonte e Toscana sono nella stessa via procediamo tutti serrati insieme, e lasciamo da porte le accessorie distinzioni quando siamo veramente concordi nell'essenziale. Tu sai che io ho molta stima di Balbo e d'Azeglio; li credo buoni e leali cittadini, credo che l'Italia abbia con loro degli obblighi, e mi pare che oggi potranno passare dagli scritti ai fatti, e dai consigli alle azioni, ma fa d'uopo sostenerli nell'opinione universale, ed io ti ripeto francamente credo che Io meritino.
Mi scordavo un argomento di primo ordine, la lega doganale. Ne parlai a lungo con Lord Minto e coi ministri di qui. Vedrai un breve articolo sul Felsineo (articolo mio) intorno a tale snbbietto. L'ostacolo massimo sarà quello dell'agraria, perchè la Toscana non può transigere dal punto della libertà commerciale e da noi la questione dei cereali ha contro tutti i pregiudizii popolari, coi quali lo stesso Governo assecondò nell'anno scorso e nel presente. Bisognerebbe cominciare a preparare gli spiriti a ciò; vedere che tutte le Stampe siano unite in questo punto, fare che anche Vitaliano ne parli, perchè la lega doganale sarà per noi il massimo dei benefici!, e vi sta rinchiuso in parte l'Avvenire d'Italia.
Forse il lato politico farà che anche i partigiani del sistema protettivo passino sopra il lato commerciale. Ma se mai si risolve questo groppo la Lega rimarrà un concetto ideale senza pratica applicazione.
Salutami caramente il Prof. Rossi, e riverisci la tua mamma, e la gentilissima Sig." Angusta. !) E tu commandami in tutto che io valga e credimi sempre
tuo Aff.mo amico Minghetti.
F. S. Questa sera vi fu grande ovazione al Ministro sardo. Tutti veggono nel progresso Piemontese il fatto maggiore dopo l'avvenimento di Pio IX.
Al Nobile ed Egregio Giovane
Sig-re Marchese Luigi Tanari
Bologna.
Caro Amico,
Roma 10 Gen. 1848.
Se a te non è possibile trovar tempo da scrivermi lungamente, figurati io che sono proprio m mezzo a un mare di faccende le une piò complicate delle altre. Per dirtene una sola, basterebbe per tutte il Preventivo generale deiranno 1848 che stiamo esaminando e che ci ofire in prospettiva un deficit di un milione e ducento mila scudi* Le piaghe dello Stato son grandissime, maggiori di quanto si poteva credere, o trovami messe a nudo (permettimi l'espressione infrance-
l) ACCOSTA. MALVEZZI, Ricordi, Bologna, Tip. Fava e Garagnani, 1887; ed anche G. MAIOLI. in Dizionario del Risorgimento, voi. IV. .
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