Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIONI UNIVERSITARI ; UNIVERSIT? ; PISTOIA ; CURTATONE E M
anno <1936>   pagina <52>
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Bruno Bruni
stretta in un fascio saldissimo, sul quale agitavasi, con affascinante fremito, il tricolore italiano. Perfetta comunione di cuori e di spiriti, che univa gli etero­genei volontari dei battaglioni civici alle acerbe schiere goliardiche, guidate dai medesimi maestri universitari, uomini di chiara fama come Ottaviano Mossotti, Leopoldo Pilla, Michele Ferrucci, Luigi Pacinotti, Atto Tigri.
Anche se la parte avuta dal Battaglione Universitario Toscano nell'epico scontro di Curtatone e Montanara il 29 maggio 1848, deve essere osservata, dal punto di vista crudamente storico, nelle minime proporzioni di tempo in cui essa ebbe a verificarsi rispetto alla durata integrale del combattimento, sarebbe tuttavia ingiusto sfrondarla di quella fulgida aureola che vediamo ormai fondersi con la gran luce di leggenda in cui sembra già avvolto quel fiero episodio, il quale suonò decisamente la diana del patrio riscatto, prepa­rando con generoso impeto d'eroismo e di sacrificio la splendida vittoria del giorno successivo a Goito.
A comprendere il significato effettivo della magnifica esplosione di giovanile entusiasmo, con cui il Battaglione Universitario, tenuto per tutta la mattinata in riserva sulla via fra le Grazie e il ponte di Curtatone, accolse il tanto atteso ordine di avanzare sulla linea del fuoco, oltre l'Osone, occorrerebbe riesaminare, con clinica celerità visiva, le varie e complesse circostanze che, originate da forze insufficientemente scaltrite a nascondere i loro precisi obiettivi, tennero la milizia universitaria dal giorno stesso della sua partenza da Pisa e da Siena (2224 marzo), fino alla prima ora pomeridiana del 29 maggio, in una continua, tormentosa alternativa di vaga promessa o di reciso diniego circa la invocata partecipazione a combattere faccia a faccia con l'odiato nemico.
Le reiterate diverse manovre del Governo granducale che, agevolate in parte dalle famiglie più trepide per la sorte dei giovanissimi goliardi, miravano a spez­zare, non risparmiando le più severe intimidazioni, la mirabile organicità mate­riale e spirituale, se non addirittura disciplinata in senso prettamente militaresco, che univa in un blocco senza cretti le vive forze e la fede ardente dei professori e dei militi, furono sempre energicamente respinte dal fermo contegno che essi addimostrarono in ogni occasione, contegno che attraverso le sue chiare manife­stazioni, delle quali bene c'informa il Nerucci, *) non poteva lasciare adito a dubbi circa la irrevocabile decisione degli universitari a rimanere sul terreno delle operazioni e di battersi con le aborrite schiere del maresciallo Radetzky.
La mattina del 29 maggio, quando essendosi impegnato il combattimento su tatto il fronte esteso fra il Lago superiore e Montanara, gli universitari furono
1) V. anche G. B. PICOTTI, La Guardia Universitaria e il Battaglioni Universitario Pisano nel 184748, in Jl Campano, Rivista delle Associazioni Universitarie Fasciste Pisane, VI, 7 maggio 1930-VTH.