Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIONI UNIVERSITARI ; UNIVERSIT? ; PISTOIA ; CURTATONE E M
anno <1936>   pagina <53>
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I militi pistoiesi del Battaglione Universitario Toscano a Ciurlatone 53
obbligati a rimanersene in ansiosa aspettazione lungo la strada delle Grazie. non pochi di essi manifestarono la loro impazienza, stimolata dal pensiero di essere infine esclusi dalla tanto invocata battaglia, uscendo arbitrariamente dai ranghi, sia per correre difilati alle trincee, sia per porgere aiuto ai cannonieri che operavano in quella zona battutissima dall'artiglieria austriaca, senza riflet­tere al probabile rischio di far convergere il fuoco nemico sull'intero reparto ammassato sotto il ciglio della strada.
U coraggio e il freddo disprezzo del pericolo, che in quella fremente attesa, a contatto col fragore micidiale della lotta, mostrarono di possedere i giova­nissimi militi, addirittura novizi ai cimenti guerreschi, sorpresero e meravi­gliarono due vecchi ufficiali napoleonici, il capitano pisano Enrico Molinari, *) valoroso aiutante maggiore del Battaglione Universitario, e il colonnello pistoiese Giacinto Melani,*) comandante il 2 Reggimento di linea, alle cui dipendenze era stato posto il Battaglione stesso quale milizia di riserva. Fu anzi il colonnello Melani che, nelF intento di non esporre inutilmente vite così preziose per l'avve­nire della Patria all'intensità del fuoco austriaco, fece indietreggiare il Batta­glione di alcune centinaia di metri dalla posizione precedentemente assunta presso il ponte sull'Osone.
D'altra parte, quell'antico soldato napoleonico, ormai più che sessantenne, dovette essere ben lieto quando, ad un cenno del tenente Guido Mannelli Riccardi, ufficiale d'ordinanza del prode, italianissimo generale De Laugier, altro glorioso soldato napoleonico, potè togliere ogni freno agli irrequieti scolari, comunicando al maggiore Mossotti l'ordine di marcia verso la linea del fuoco.
Tale energica decisione, fu come la molla già troppo contenuta, che scat­tando improvvisamente negli animi, fece balzare fra entusiastiche grida gli imberbi volontari, regolati a fatica dalla vigile esperienza dei due nominati ufficiali Molinari e Melani sul difficile passaggio del ponte di Cintatone, bersa­gliato dalle cannonate austriache, una delle quali fu immediatamente fatale al milite livornese Temistocle Sforzi, la cui anima si univa, forse in quel momento stesso, a quella del fratello Aristide, eroicamente caduto sul campo di Montanara.
Il comportamento eroico del Battaglione Universitario nelle trincee di Cin­tatone, coronato dal glorioso olocausto di quindici purissimi giovinetti, caduti
') Il Molinari morì il 12 dicembre 1858 nella famosa villa della Magia, a Quarrata presso Pistoia, allora di proprietà del cav. Giovan Tommaso Amati, coniugato a Clementina Molinari, sorella del valoroso ufficiale. Ecco Tatto di morte:
Molinari Enrico, figlio del fu Molinari Giulio Cesare e fu Bastianini Angiola, della parrocchia di San Michele in Borgo di Pisa, d'anni 73, possidente, vedovo di ?, moriva nella villa della Magia, a ore 11 di sera del giorno 12 dicembre 1858 a.
tuoi tre, il pievano Venceslao Gigli annotava: n Morto per apoplessia alla Magia ed associato in questa chiesa e quindi riportato all'oratorio di detta Villa .
9) p. CONTHDCCI, Necrologia del generale Giacinto Melani., nel Monitore Toscano del 12 otto­bre 1854.