Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIONI UNIVERSITARI ; UNIVERSIT? ; PISTOIA ; CURTATONE E M
anno <1936>   pagina <59>
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I militi pistoiesi del Battaglione Universitario Toscano a Curtatone 59
Il Nerucci fu veramente, come piacque chiamarlo a Giovanni Faldella, il Senofonte del Battaglione Universttario.
Conseguita la laurea in legge nel 1849, fece pratiche legali a Pisa e a Roma. Esercitò per qualche tempo la professione a Siena. Quindi, stimolato anche dal Gherardi del Testa, fece le sue prime esercitazioni letterarie, collaborando nello Scaramuccia e affermandosi con un lavoro che gli procurò autorevoli consensi: La critica e il teatro comico italiano in relazione alto stato politico attuale (1859). In quell'anno partecipò al movimento per la cacciata da Firenze della dinastia lorenese.
Versatissimo nelle discipline linguistiche e filologiche, sostenne polemiche col Lambruschini, tradusse dal greco di Anacreonte, Saffo, Teocrito e dal greco moderno. Insegnò per un certo periodo di tempo nel Ginnasio di Pistoia e nel Collegio Cicognini di Prato. Varia e complessa è la sua opera letteraria, avendo lasciato numerose pubblicazioni tutte segnate dall'impronta vigorosa del suo ingegno.
Fra le sue opere, oltre i Ricordi storici del Battaglione Universitario Toscano, meritano parti­colare menzione: La pronunzia della lingua greca esposta praticamente per uso degli italiani e delle scuole (1862), Tavole sinottiche dell'arte oratoria (1863), Saggio di uno studio sopra iparlari della Toscana (1865), Giuseppe Giusi e la sua satira (1873), Sessanta novelle popolari montatesi, le quali costituiscono un notevole contributo alla storia delle tradizioni popolari, di cui il Nerucci fa sempre diligente studioso.
La vita onesta di questo valentuomo che visse operosamente fra gli studi, portando in cuore vivo, inalterabile amore perla Patria, cessò il 2 gennaio 1907 nella villa di Màlcalo, presso al Montale pistoiese.
Bibliografia: A. DE GUBERNATIS, Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, Firenze 1879; F. Rosso, Notizie biografiche di G. JV., Fossano, 1902; D. CAMICI, G. N. Pistoia, 1907; G. ZACCAGNINI, G. N., in Bullettino Storico Pistoiese, 1907; L. MOLINARO DEL CHIARO, G. N., Roma, 1908.
PIEROTTI LUIGI di Pistoia, milite. Nato a Pistoia il 6 luglio 1818.
Era, come il Masetti, impiegato daziario a Pisa. Plastica figura di eroe e di martire: Era alto, segaligno e ossuto, e portava i baffi e lunghissima chioma . (Nerucci, p. 392). Ardentissimo cuore, che mi seguiva scrisse di lui il Montanelli , benché tutto sangue la faccia . Pierotti alla fazione del Mulino, vigoroso, agile, coi folti capelli al vento, fece miracoli di audacia . *)
Ferito di scheggia di mitraglia all'inizio della lotta, seguitò a combattere finché una palla di fucile non gli si conficcò mortalmente nell'anca. I suoi concittadini Tigri e Pollaccilo consegnarono ad un'ambulanza che lo trasse all'ospedale di Castiglione delle Stiviere, dove morì il 7 giugno.
Ne scrissero diffusamente: M. D'AYALA, Vita degli Italiani benemeriti, ecc., pp. 312-316, e R. U. MARINI, versi e prose, Siena, 1850.
POLPACCI ALESSANDRO di Pistoia, milite. Nato a Pistoia il 28 ottobre 1826. Parti pieno d'entusiasmo, che ferve anche nelle lettere scritte ai suoi familiari durante la fortunosa campagna. Fu tra quei pochi animosi che impazienti ad attendere l'ordine di mar­ciare al fuoco mentre il Battaglione sostava presso il ponte sull'Osone, uscirono dalle file per correre direttamente alle trincee. Ecco come egli stesso narra la sua avventurosa partecipazione
universitario di Curtatone; Atto Tigri, la cui salma è stata recentemente trasferita nella chiesa di S. Maria delle Grazie. Cfx. L. CASTALDI, Discorso per la traslazione delle salme di Filippo Civinini, Filippo Pacini e Atto Tigri nella chiesa di S. Maria delle Grazie in Pistoia, letto il 29 settembre 1935 nel Palazzo Comunale di Pistoia. Estr. dalla Riv. Slor. Scienze Med. e Naturali; Firenze, settembre-ottobre 1935.
i) G. MONTANELLI, op. ci.; V. GIACHI, in Prose e poesie italiane a cura di L. Morandi, Città di Castello, 1903.